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Referendum abrogazione Autonomia differenziata: i dati della raccolta firme sul Tirreno cosentino

Il comitato: con oltre 2000 firme validate e centinaia di adesioni online, l’Alto Tirreno cosentino dice sì al referendum abrogativo della legge sull’Autonomia differenziata.

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I componenti del Comitato referendario contro l’autonomia differenziata dell’Alto Tirreno cosentino esprimono grande soddisfazione per il risultato conseguito sul territorio durante la campagna di raccolta firme.

Sono state raccolte 2.048 firme per chiedere il referendum per abrogare il Ddl Calderoli, ovvero la legge sull’Autonomia differenziata che consente alle regioni di gestire autonomamente 23 materie, inclusi sanità e istruzione, seguendo i Livelli essenziali di prestazione (Lep).

Presso i banchetti allestiti in 11 comuni del territorio, inoltre, i volontari hanno assistito centinaia di cittadini e villeggianti per sottoscrivere la richiesta online tramite Spid. Fornite anche informazioni dirette e materiali conoscitivi sulla questione.

Del comitato Alto Tirreno cosentino che ha sposato la richiesta di un Referendum sull’Autonomia differenziata fanno parte Cgil, Uil, Partito democartico, Movimento 5 Stelle, Rifondazione comunista, Sinistra italiana, Associazione nazionale partigiani d’Italia e numerose associazioni del territorio. A coordinarlo, Mimma Iannello, responsabile Cgil dell’Alto Tirreno.

“Il dato raggiunto supera ogni più rosea previsione. Eravamo consapevoli delle difficoltà oggettive legate alla stagione ma, nonostante ciò, abbiamo dato vita ad uno straordinario e plurale protagonismo che ha esaltato il valore unitario dell’impegno politico, della militanza e della resistenza sociale contro la legge sull’Autonomia differenziata. Una legge che, nella sua integrale attuazione, aggraverebbe le disuguaglianze che già segnano la nostra regione a partire dai temi della salute, dell’istruzione, del lavoro.

Ora – ha aggiunto -, attenderemo fiduciosi il completamento dell’iter di certificazione nazionale delle firme dalla Corte di Cassazione e il pronunciamento della Corte Costituzionale sull’ammissibilità del quesito referendario presentato dal Comitato Nazionale”.

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