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Sono partite nelle scorse ore alcune attività di indagine commissionate a un’azienda specializzata per i lavori al Porto di Diamante. Si tratta di attività propedeutiche a riavviare la realizzazione dell’approdo.
Tecnici al lavoro intorno all’area del futuro Porto di Diamante. Lo rende noto l’amministrazione comunale.
Dal municipio fanno sapere alcuni dettagli delle attività propedeutiche a riavviare la realizzazione dell’approdo, dopo che, a fine agosto scorso, la Giunta comunale di Diamante ha approvato una soluzione progettuale per la ristrutturazione e il completamento del porto. Ovvero, ha assunto un atto di indirizzo politico riguardante la rosa di tre proposte progettuali realizzate da professionisti del settore incaricati dalla Regione Calabria.
La società incaricata degli studi sul nascituro Porto di Diamante provvederà a:
- Indagini ambientali ante-operam; mappatura della prateria di Posidonia con tecnologia Side Scan Sonar; monitoraggio della Prateria di Posidonia con operatore in immersione;
- Indagini archeologiche e video ispezioni subacquee; indagini video ispettive riguardanti l’intero specchio acqueo interessato dalla realizzazione dell’opera da eseguirsi con operatore in immersione;
- Monitoraggio Rumore ed atmosfera ante-operam;
- Indagini geotecniche e sismiche da effettuarsi tramite 2 sondaggi meccanici a carotaggio continuo spinti a profondità di 30 metri.
- Indagini sedimentologiche che riguarderanno le aree di Viale Glauco e del Lungomare Riviera Bleu; nel dettaglio, verrà eseguito prelievo manuale di sedimenti, con operatore in immersione, lungo 3 transetti paralleli posti lungo i settori di litorale francamente sabbiosi posti a Nord e a Sud dell’infrastruttura portuale.
Il sindaco del Comune di Diamante, Achille Ordine, ha precisato: “Eventuali ritardi potrebbero determinare effetti decisamente pregiudizievoli per la progettazione dell’opera e per l’ottenimento delle relative autorizzazioni. Proprio per questo invito tutti a mantenere un atteggiamento collaborativo, evitando di ricoverare imbarcazioni all’interno dello specchio acqueo dell’area portuale fino a circa 500 metri dal limite dell’area in parola”.
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