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Sciopero Balneari, Sib Confcommercio: “Grande adesione”

Le dichiarazioni sullo sciopero dei balneari contro il governo di Giorgia Meloni e la possibilità di mettere a gara le concessioni. I sindacati di categoria: “Servizi garantiti. All’orizzonte un provvedimento a settembre”.

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“Abbiamo registrato una massiccia partecipazione in tutta la Calabria allo sciopero degli ombrelloni che sono rimasti chiusi nelle spiagge di tutta Italia per 2 ore, ma nessun disagio per i clienti”.

È quanto afferma Antonio Giannotti, presidente del Sindacato italiano balneari (Sib) della Calabria commentando lo sciopero indetto dalla Federazione italiana pubblici esercizi Confcommercio e dalla Federazione sindacale della Confesercenti per protestare contro il governo di Giorgia Meloni e la possibilità di mettere a gara le concessioni balneari, che dovrebbero scadere alla fine del 2024.

“Se da una parte – aggiunge – i nostri clienti non hanno subito nessun disagio, dall’altra hanno compreso i motivi della protesta manifestando il proprio supporto e la solidarietà, in quanto apprezzano la professionalità e la passione che mettiamo nel nostro lavoro, frutto di anni di esperienza.

Hanno dimostrato di aver ben capito, infatti, che la situazione è drammatica e gli imprenditori balneari non hanno certezze per il proprio futuro. Anche i turisti stranieri sono rimasti colpiti da questa iniziativa e i motivi dello sciopero che intende difendere la tradizione di 30.000 imprese balneari italiane e il lavoro di 100.000 addetti diretti che superano il milione con l’indotto.

Molti clienti – prosegue Giannotti – lo hanno definito lo sciopero gentile. Tutto si è svolto in completa sicurezza e senza problemi di alcun genere”.

Gli operatori del settore attendono le mosse della politica. “A fronte delle indiscrezioni che danno per gli inizi di settembre un provvedimento da parte del Governo – hanno precisato i presidenti Antonio Capacchione del Sib e Maurizio Rustignoli di Fiba – la mobilitazione sarà sospesa per cui sono revocate le altre due tappe previste per il 19 agosto, per 4 ore, e il 29 agosto, sei o otto ore.

Siamo assolutamente decisi a difendere le nostre aziende e il nostro lavoro, a tutti i costi. I tempi di attendere sono finiti così come la nostra pazienza. Abbiamo la forza e la perseveranza, oltre all’appoggio di tutta la categoria, per andare avanti fino ad avere regole certe che ci possano consentire di continuare a rappresentare un comparto d’eccellenza della nostra offerta turistica, invidiata e, soprattutto, copiata dagli altri Paesi. Diversamente il 2025 sarà ricordato come l’anno che ha decretato la fine del turismo nel Belpaese”.


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