L’ex sindaco Antonio Praticò chiede di terminare i lavori e assegnare le case popolari di Via Mauro a Praia a Mare. Ennesima lettera al primo cittadino Antonino De Lorenzo che sul tema replica: “Tariffe da circa 400 euro al mese. Siamo sicuri che siano popolari”?
Che si concludano le case popolari di Praia a Mare in via Mauro, zona Mantiniera, e vengano affidate a chi ne ha bisogno, trattandosi di Alloggi di di Edilizia residenziale sociale.
A chiederlo è Antonio Praticò, ex sindaco del comune tirrenico e oggi fuori da ruoli istituzionali, che ricorda come l’iniziativa sia stata ideata e avviata dall’amministrazione comunale che aveva guidato. A novembre del 2021, infatti, Il Comune di Praia a Mare aveva approvato il bando di concorso per l’assegnazione e ad aprile del 2022 l’ente aveva pubblicato il bando per la presentazione della domanda di assegnazione della case popolari.
In una lettera inviata da Praticò al sindaco di Praia a Mare, Antonino De Lorenzo, oltre alla richiesta di spiegazioni sullo stato dei lavori e sull’assegnazione degli alloggi, chiede perché “da due anni e mezzo, ha abbandonato al proprio destino quelle case popolari” e afferma che per l’ultimazione mancherebbero solo piccoli accorgimenti. “Le volevo ricordare – conclude Antonio Praticò – che la mancata assegnazione delle abitazioni ai cittadini comporta un danno erariale”.
Abbiamo contattato De Lorenzo per chiedere una dichiarazione sui quesiti sollevati dall’ex primo cittadino: “Se le case popolari non sono finite come possono essere assegnate”, ha replicato l’attuale sindaco che spiega quali sono le attività in corso sugli alloggi prima che si possa procedere: “Stiamo effettuando una mappatura generale degli immobili disponibili e del reale fabbisogno abitativo, in modo da allineare questi due elementi. Solo dopo valuteremo le assegnazioni, anche per l’immobile di via Mauro”.
Per quest’ultimo il sindaco De Lorenzo non esclude anche un cambio di destinazione d’uso. “Potrebbe – ci ha detto – anche essere destinato a un’altra finalità atteso che, se fossero confermate le tariffe prospettate dalle passate amministrazioni, circa 400 euro al mese, non si potrebbe parlare di canoni popolari.
Non ci vedo nulla di popolare – ha concluso -, se non la speculazione dell’allora campagna elettorale nella quale chi oggi si erge a paladino del nulla è stato bocciato”.
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