Operazione antidroga a Cosenza e in altre zone d’Italia coordinata dalla Direzione Distrettuale antimafia di Catanzaro. In esecuzione provvedimento emesso dal Giudice per le indagini preliminari per reati di spaccio di stupefacenti e altri reati aggravati da modalità mafiose.
Nelle prime ore della mattina del 14 maggio 2024, a Cosenza e in altri centri del territorio nazionale, le forze dell’ordine coordinata dalla Dda di Catanzaro hanno dato esecuzione all’ordinanza cautelare, emessa dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 142 indagati.
Di questi, 109 sono stati destinatari di misura della custodia cautelare in carcere, 20 di quella degli arresti domiciliari, 12 dell’obbligo di dimora e 1 di misura interdittiva.
Il provvedimento è stato emesso sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti, a vario titolo ipotizzati nei loro confronti, tra cui associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dalle modalità e finalità mafiose, nonché in ordine ad altri numerosi delitti, anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose.
Si è trattato della prosecuzione dell’operazione denominata “Reset” della Dda di Catanzaro all’epoca diretta da Nicola Gratteri. Gli investigatori si sono avvalsi anche di dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, corroborati dai relativi riscontri, oltre alla acquisizione di plurime emergenze di altri procedimenti penali.
Hanno quindi raccolto “elementi indiziari – è stato spiegato in conferenza stampa a Catanzao – circa il perdurare dell’assetto dell’organizzazione criminale di ‘ndrangheta di Cosenza e del suo hinterland, articolata in diversi gruppi organicamente confederati, tutti riconducibili ad una struttura di vertice“.
Nello specifico i gruppi in questione sono riconducibili ai due principali gruppi, il clan degli italiani e il clan degli zingari, entrambi con varie articolazioni. “In tale contesto nell’ordinanza cautelare, nei confronti degli indagati attinti dalle rispettive misure adottate, è stata ritenuta la gravità indiziaria, tra l’altro, per plurime vicende estorsive, aggravate dalle modalità e finalità mafiose, ai danni di titolari di esercizi commerciali e attività imprenditoriali“.
In azione i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, il personale delle Squadre Mobili delle Questure di Cosenza e Catanzaro, della SISCO di Catanzaro e dello SCO, i Finanzieri del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Cosenza, con il GICO del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro e lo SCICO di Roma, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.
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Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari.
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