Accusati di omicidio colposo in rifermento alla morte di Denise Galatà studentessa di Cinquefrondi caduta nel fiume Lao mentre faceva rafting. Si tratta del responsabile della società e dell’istruttore che conduceva il gommone.
La Procura della Repubblica di Castrovillari ha chiesto il rinvio a giudizio per due persone indagate per la morte di Denise Galatà, la studentessa di Cinquefrondi caduta da un gommone il 30 maggio 2023 mentre svolgeva una escursione in rafting lungo il fiume Lao, nel Comune di Laino Borgo, e deceduta per annegamento.
Si tratta del presidente del consiglio direttivo della società di rafting e dell’istruttore che conduceva il gommone sul quale sedeva Denise: entrambi sono imputati per omicidio colposo.
L’autorità giudiziaria, rendendolo noto, chiarisce che sono entrambi “da considerarsi presunti innocenti fino a sentenza di condanna definitiva passata in giudicato”.
Questi motivi di imputazione: il responsabile della società di rafting “perché non ottemperava al divieto di introdursi nel fiume Lao previsto dall’apposita ordinanza comunale emessa in attivazione dello stato di allerta meteo, consentendo la discesa che, nel preciso caso, veniva eseguita da accompagnatori non in possesso delle necessarie qualifiche richieste per il grado di difficoltà del corso d’acqua”.
Il riferimento è proprio alla guida “poiché, in possesso di una qualifica federale insufficiente per la navigazione del fiume Lao considerato il III° grado di difficoltà con passaggi di IV° grado, componeva l’equipaggiamento del gommone condotto in modo inadeguato rispetto alle contingenti condizioni, consentendo la presenza di sole ragazze che, ancorché inesperte ed esili, cadevano più volte durante la discesa prima dell’evento fatale per Denise. La stessa guida, tra l’altro, trascurava e sottovalutava le criticità non interrompendo la navigazione ed affrontando il tratto critico del Lao, nel quale la ragazza cadeva nel fiume senza più risalire”.
La procura sottolineata la complessità dell’attività ricostruttiva svolta, anche attraverso il contributo di tecnici qualificati, nel rispetto dei tempi previsti per lo svolgimento delle indagini preliminari.
Morte Denise Galatà: la ricostruzione degli investigatori
La compagnia dei carabinieri di Castrovillari fornisce una ricostruzione delle indagini.
“Era il pomeriggio del 30 maggio 2023 quando l’operatore della centrale operativa della compagnia carabinieri di Castrovillari, allarmato per la scomparsa di Denise Galatà avvenuta durante un’escursione di rafting sul fiume Lao, avvisava immediatamente tutte le pattuglie a disposizione che convergevano per iniziare le ricerche, protrattesi fino alla notte e che permettevano di recuperare gli studenti dell’Istituto Linguistico Giuseppe Rechichi di Polistena nonché i professori e le guide che avevano accompagnato la scolaresca, aiutandoli a risalire la ripida sponda.
Denise però mancava all’appello e dagli accertamenti coordinati nella stessa notte da Alessandro D’Alessio, procuratore capo della Procura di Castrovillari, svolti dal sostituto di turno della procura e dai militari dell’Arma, grazie alle testimonianze raccolte dagli stessi amici della ragazza venivano ricostruiti gli ultimi momenti prima che l’adolescente cadesse in acqua senza più risalire.
Le operazioni di rintraccio riprese all’alba del 31 maggio dai vari reparti specializzati dell’Arma nonchè dal personale del Soccorso alpino Calabria e vigili del fuoco, permettevano di recuperare il corpo esanime della giovane che, come chiarirà l’autopsia, decedeva per annegamento.
La conseguente apertura dell’inchiesta, che ha visto il sequestro della struttura di rafting nonchè di tutti i gommoni e le attrezzature utilizzate durante l’escursione, si concentrava sulle condizioni metereologiche e sul rispetto delle condotte tenute”.
Inchiesta oggi conclusasi con le due richieste di rinvio a giudizio.
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