Per l’omicidio di Francesco Prisco avvenuto a Tortora 15 anni di reclusione per Lentini e Russo. 16 anni per Tufano. Oggi, giovedì 11 aprile 2024, la sentenza del giudice Roberta Carotenuto al tribunale di Paola.
Nell’ambito del processo con rito abbreviato per l’omicidio di Francesco Prisco, maturato a febbraio 2023 a Tortora, il giudice del tribunale di Paola Roberta Carotenuto ha condannato al carcere i tre imputati.
Considerando unitariamente le posizioni degli accusati ha applicato la pena di 15 anni di reclusione per Angelo Lentini, 42enne di Praia a Mare, ritenuto esecutore materiale del delitto, e per Jonathan Russo, 39enne di Praia a Mare. Per Michele Tufano, 39enne di Napoli ma residente a Tortora, la condanna è a 16 anni di reclusione, in considerazione della recidiva.
Per i tre imputati, nell’udienza di martedì scorso, il PM aveva formulato richieste di pena superiori: 20 anni per Lentini e Tufano,18 anni per Russo.
Il giudice Carotenuto si è riservata di depositare entro 90 giorni le motivazioni della sentenza, all’esito delle quali i legali valuteranno la possibilità o meno di ricorrere.
Rigettata la contestazione degli avvocati di parte civile della premeditazione. Il giudice ha inoltre disposto la liquidazione del risarcimento del danno in favore dei genitori di Francesco Prisco: Erminia Limongi, difesa dall’avvocato Norina Scorza, e Giuseppe Prisco, difeso da Luigi Morrone. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Antonio Crusco (Lentini), Giuseppe Bello (Tufano e Russo) e Antonio Tomeo del foro di Nocera (Tufano).
L’omicidio di Francesco Prisco
Francesco Prisco, 32enne all’epoca dei fatti, era stato ferito da colpi di arma da fuoco nella notte tra giovedì 16 e venerdì 17 febbraio 2023, nei pressi della sua abitazione in via Ruggiero Pucci a Marina di Tortora. L’uomo era stato trasportato in condizioni gravi all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, dove è poi deceduto nella notte tra domenica 26 e lunedì 27 febbraio 2023 a causa delle gravi ferite riportate nell’agguato.
Il 16 marzo successivo, i carabinieri della compagnia di Scalea avevano arrestato i tre imputati. Stando a quanto emerso dalle indagini era stato lo stesso Prisco, nel corso dei primi soccorsi ricevuti, a fare i nomi degli autori dell’agguato e a indicare con precisione ai carabinieri chi dei tre gli aveva sparato con un fucile, ovvero Lentini. L’arma non è stata ancora ritrovata.
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