Il padre e la madre di Giovanna Pastoressa vogliono che dalla narrazione sulla morte della figlia sparisca la causa “maltempo”. Chiesto al presidente del Consiglio dei Ministri di rettificare alcune sue recenti dichiarazioni.
“Inesatte e fuorvianti“. Così Domenico Pastoressa e Maria Cristina Mazzilli giudicano le parole pronunciate dal presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni a Potenza in merito a fondi per l’adeguamento sismico del Palazzetto dello Sport di Lauria o Palalberti.
Ovvero la struttura il cui crollo è all’origine del decesso di Giovanna Pastoressa nel tardo pomeriggio di venerdì 13 dicembre 2019.
La presa di posizione dei genitori di Giovanna ha un motivo chiaro: eliminare dalla narrazione dell’ipotesi del crollo avvenuto a causa del maltempo che pure si è registrato in quel tragico giorno. I due hanno scritto alla stessa Meloni e, per conoscenza, al governatore lucano Vito Bardi e al primo cittadino laurioto Gianni Pittella.
“In occasione della presentazione dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra la presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Basilicata – si legge nella missiva -, firmato il 25 marzo scorso a Potenza e ripreso dalla Rai, quali genitori della defunta Giovanna Pastoressa con la presente vogliamo evidenziare che le sue dichiarazioni relative al Palazzetto dello Sport di Lauria sono state inesatte e fuorvianti.
Nostra figlia Giovanna, infatti, come accertato in sede di incidente probatorio da un collegio peritale del tribunale di Lagonegro, è deceduta per il crollo del Palazzetto causato da errori progettuali e omissioni commessi dai tecnici incaricati, direttore dei lavori e collaudatore, e dalle imprese esecutrici della struttura e della copertura, e non per una tromba d’aria inesistente, che lei ha citato per ben due volte, risultando peraltro non pertinente il menzionato adeguamento sismico della struttura.
Pertanto, nel ringraziarla per l’abbraccio rivolto alla nostra famiglia, le chiediamo cortesemente di rettificare quanto da lei erroneamente affermato.
Infine, formalizziamo ai soggetti in indirizzo istanza di accesso agli atti per acquisire la richiesta di finanziamento (Fondi FSC) ricevuta e il comunicato che le è stato consegnato al fine di verificare perché e chi imputa ad una tromba d’aria la causa della tragedia occorsa alla nostra famiglia”.
Sui fatti – lo ricordiamo – si celebrerà un processo, dopo il recente rinvio a giudizio delle persone indagate. Ed è in aula che saranno stabilite le responsabilità per quanto avvenuto.
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