SANT'AGATA DI ESARO

Diga dell’Esaro, Occhiuto a Il Sole 24 Ore: “Il governo aiuti sui fondi”

Il governatore calabrese dice che la Diga dell’Esaro è un’opera fondamentale per la Calabria e che si lavora con Sorical per riavviare i lavori. Appello al Governo Meloni per le risorse finanziarie per studi necessari e per completare l’opera.


Ho incontrato Nicola Dell’Acqua, il Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, con cui ho discusso del tema della diga dell’Esaro ma non solo. Noi stiamo provando a fare la nostra parte, ma è chiaro che per questi grandi interventi infrastrutturali il governo nazionale deve fare la sua parte. Per ragioni temporali non è possibile finanziare gli interventi con il Pnrr, ma le risorse vanno trovate“.

Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, lo ha detto a Il Sole 24 Ore parlando dello stato dell’opera eterna incompiuta, dopo quasi 40 anni dall’avvio dei lavori per due sbarramenti al corso del fiume Esaro. I lavori per la diga “Alto”, in località Cameli a Sant’Agata di Esaro, furono interrotti nel 1987 a causa di un dissesto.

La diga “Basso”, si trova invece a Roggiano Gravina, in località “Farneto del Principe”. Qui si produce energia idroelettrica e dallo sbarramento è stato ricavato un piccolo lago, il Lago dell’Esaro.

Negli scorsi anni, Sorical ha investito circa 30 milioni di euro per la messa in sicurezza del sito a Sant’Agata di Esaro, mentre la Regione Calabria ha riavviato l’iter per la realizzazione della diga, ritenendola strategica per il sistema idrico del territorio.

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Il quotidiano economico ricorda però che serviranno tempi lunghi per via dei “recenti aggiornamenti normativi in materia di realizzazione delle opere pubbliche e delle infrastrutture idriche in particolare” e per la necessità di “nuove e complesse analisi quantitative funzionali a dimostrare l’efficacia delle scelte progettuali ai fini del bilancio idrico complessivo dell’intero schema di cui la diga fa parte“.

Tradotto: oltre al tempo serviranno risorse economiche, per le quali Occhiuto bussa a Roma e non solo per la Diga dell’Esaro: “Quando mi sono insediato – dice Occhiuto a Il Sole 24 Ore – ho trovato la Sorical, la società che gestisce dighe e reti in Calabria, in liquidazione e abbiamo lavorato per risanare e rilanciare: abbiamo acquistato le quote del socio francese (Veolia, ndr) e lavoriamo per rendere il sistema efficiente. Ora siamo pronti con un piano industriale che vale due miliardi: fondi che però servono a fare gli interventi non più rinviabili sulle reti e alcune infrastrutture gestite dalla Sorical. Noi abbiamo completato i lavori della Diga del Menta e per paradosso il governo ci ha poi chiesto indietro 50 milioni perché per loro era definanziata ma intanto noi i lavori li avevamo fatti“.

Redazione

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