Mentre Rfi ha indetto la conferenza dei servizi sui nuovi tratti di Alta velocità Salerno Reggio Calabria la discussione sembra spenta. Dure accuse dal coordinamento dell’Unione delle associazioni della Riviera dei Cedri e del Pollino: “Si vogliono evitare fastidi”.
Troppo silenzio attorno al progetto per l’Alta velocità Salerno Reggio Calabria nonostante a inizio febbraio Rfi abbia indetto la conferenza dei servizi per l’approvazione del Progetto di fattibilità tecnico economica (Pfte) dei lotti Romagnano-Buonabitacolo e Buonabitacolo-Praia a Mare che renderà il progetto definitivo.
La pensa così il coordinamento dell’Unione delle associazioni della Riviera dei Cedri e del Pollino, sempre attenta al tema dei trasporti su rotaia che riguardano il territorio. Ci si interroga sul perché tanto silenzio nonostante la vicenda sia entrata in quella fase cruciale nella quale si decide “cosa” realizzare e gli enti interessati possono incidere “formalizzando le loro istanze e negando le autorizzazioni”.
“Come noto – spiega il coordinamento delle associazioni – il tracciato del lotto Buonabitacolo-Praia a Mare interessa i comuni di Tortora e Praia a Mare, in Calabria, e quelli di Lagonegro, Rivello, Trecchina, Nemoli e Maratea in Basilicata.
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Perché – si chiedono – in 15 giorni nessuno si è preoccupato di informare la cittadinanza? La risposta sembra evidente: si vogliono evitare fastidi, ovvero giuste recriminazioni da parte di cittadini e di associazioni. Le elaborate contestazioni avvenute in fase di dibattito pubblico testimoniano che la popolazione desidera che questo intervento venga realizzato, ma non è certamente questa l’ipotesi migliore”.
Unione associazioni ritiene che le problematiche siano evidenti a Tortora Marina. Qui l’intervento interesserà il centro abitato (con la previsione anche di espropri ed abbattimenti di edifici privati, ndr) e aree di interesse archeologico.
“Grande – prosegue il coordinamento – è anche la preoccupazione per i problemi per la salute che potrebbero derivare dai campi elettromagnetici: le gallerie infatti passeranno 15 metri al di sotto di abitazioni che non saranno soggette ad esproprio.
Su questi punti le risposte date dalla relazione finale del dibattito pubblico non sono esaustive e lasciano alquanto perplessi, specie per il fatto che non sono state valutate le proposte alternative di chi conosce il territorio. Da questo certamente ne deriveranno ricorsi all’autorità giudiziaria.
Va ribadito ancora una volta che in sede di dibattito non sono stati coinvolti i sindaci e gli stakeholders a sud di Praia a Mare, da cui è derivata una visione parziale delle esigenze di tutto il territorio che ha sete di mobilità”, conclude il coordinamento dell’Unione delle associazioni della Riviera dei Cedri e del Pollino.
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