Il questore Cannizzaro ha chiuso per 7 giorni un bar di Cetraro, ritenuto possibile “covo” di delinquenti e spacciatori. Il provvedimento di sospensione della licenza a seguito delle verifiche svolte dai carabinieri della locale stazione.
Sospesa la licenza per sette giorni lavorativi a un noto bar di Cetraro: è considerato abituale punto di ritrovo per soggetti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica. Ovvero, personaggi di rilievo operativo gravitanti anche nel settore delinquenziale e dello spaccio di droga.
A renderlo noto è il comando provinciale dei carabinieri della provincia di Cosenza. I militari della locale stazione hanno chiesto, ottenuto ed eseguito nelle scorse ore il provvedimento emesso dal questore della provincia di Cosenza, Giuseppe Cannizzaro.
L’Arma ha più volte svolto controlli ai frequentatori del bar di Cetraro chiuso in queste ore, molti dei quali gravati da precedenti di polizia che vanno dallo spaccio di stupefacenti alle rapine, dall’associazione di tipo mafioso alla detenzione abusiva di armi.
Secondo quanto riferito dagli investigatori, il pubblico locale è usato come ritrovo da soggetti “già sottoposti alla misura di prevenzione personale dell’avviso orale, non potendosi escludere che l’esercizio possa essere utilizzato anche per incontri diretti a finalità delittuose“.
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Recentemente, il comune di Cetraro è stato teatro di crimini e altre azioni che hanno minato la sicurezza degli abitanti. A novembre scorso, nella zona Mare si è consumato un omicidio, quello di Alessandro Cataldo ucciso a colpi di pistola.
“Erano 38 anni che non si uccideva in paese, per strada”, aveva poi ricordato il sindaco di Cetraro, Ermanno Cennamo, commentando la situazione che si vive nella comunità in occasione della denuncia del furto delle telecamere di sicurezza, ad opera di ignoti, che coprivano la videosorveglianza del centro storico (leggi qui).