CRONACA

Naufragio di Cutro, arrestato l’ultimo scafista

Polizia e guardia di finanza hanno notificato un provvedimento a un siriano considerato il sesto scafista responsabile del Naufragio di Cutro. L’uomo si trovava in carcere a Lecce nell’ambito di un’altra operazione.


È stato arrestato questa mattina un uomo sospettato di essere uno degli scafisti del naufragio di Steccato di Cutro. Nel dettaglio, sarebbe il sesto scafista, di origine siriana.

Questa mattina polizia e guardia di finanza di Crotone hanno eseguito un’ordinanza cautelare di custodia in carcere emessa dal Gip di Crotone, su richiesta della locale Procura, nei confronti di un soggetto di nazionalità siriana. L’uomo è fortemente indiziato del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, del reato di naufragio colposo di imbarcazione adibita a trasporto di persone
nonché del reato di morte come conseguenza del delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Ovvero, in sintesi per i fatti avvenute nelle acque di Steccato di Cutro: il tragico naufragio del 26 febbraio scorso che è costato la vita a 94 persone, secondo quanto fin qui accertato, oltre a un numero imprecisato di dispersi (leggi qui).

L’arresto di stamane si inserisce dunque nel solco dell’indagine, tutt’ora in corso, volta a individuare i responsabili dell’organizzazione ed esecuzione della traversata terminata con l’affondamento del caicco Summer Love.

Il provvedimento restrittivo è stato notificato all’indagato questa mattinata, presso la Casa Circondariale di
Lecce
dove è detenuto in quanto destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dalla Dda di Lecce
nell’ambito dell’operazione “Astrolabio” condotta dal Gico della guardia di finanza conclusasi nel
gennaio del 2022.

“Con l’individuazione del sesto ed ultimo scafista può ritenersi chiuso il cerchio intorno ai responsabili del naufragio del caicco Summer Love”, sentenziano le forze dell’ordine.

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L’esito delle indagini sul Naufragio di Steccato di Cutro

“In particolare – ricostruiscono le forse dell’ordine -, centottanta cittadini di varie nazionalità extra UE erano partiti dalle coste turche a bordo dell’imbarcazione Luxury 2; nel corso della navigazione, a causa di un’avaria occorsa nel mare Egeo, il natante veniva sostituito con il caicco Summer Love, che giungeva in loco con a bordo due scafisti turchi, uno fermato nell’immediatezza (leggi qui) e l’altro arrestato dalla polizia austriaca in Austria in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dall’Autorità Giudiziaria italiana.

Effettuato il trasbordo dei migranti, l’imbarcazione proseguiva nella rotta verso le coste italiane, con la collaborazione di altri quattro scafisti, due di origine pakistana deputati alla gestione dei passeggeri, anch’essi sottoposti a fermo di polizia giudiziaria, un quinto di origine turca, deceduto nel corso
del naufragio e l’ultimo di origine siriana allontanatosi dal luogo facendo perdere le proprie tracce.

Le acquisizioni probatorie, raccolte principalmente dalle dichiarazioni dei migranti sopravvissuti, dalle immagini acquisite dai telefoni cellulari e dai dati estrapolati dal Sistema Automatico di Riconoscimento Immagini (SARI), consolidavano l’ipotesi investigativa della presenza di un sesto scafista di nazionalità siriana che si era alternato alla guida dell’imbarcazione poi naufragata.

Proprio l’utilizzo del Sari, attraverso il quale è stata fatta la comparazione del volto del soggetto sopra raffigurato con quello dei soggetti tratti in arresto in Italia successivamente al 26 febbraio 2023 per reati afferenti l’immigrazione clandestina, è stato determinante per identificare il sesto ed ultimo scafista, di nazionalità siriana.

Tale dato è stato inoltre corroborato dal doppio riconoscimento, effettuato a distanza di mesi, da alcuni migranti sopravvissuti, i quali, sentiti nei mesi di marzo e ottobre del 2023, indicavano il sesto scafista nell’uomo ritratto nell’immagine sopra indicata nonché nell’uomo effigiato nel cartellino identificativo loro mostrato dalla polizia giudiziaria”.

Redazione

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