L’unico medico di medicina generale a servizio del centro storico di Santa Maria del Cedro è prossimo alla pensione. Disagi per la popolazione di età media molto alta.
Il centro storico di Santa Maria del Cedro soffre della carenza di medici di base.
Una constatazione comune a molti degli abitanti della parte antica del comune della Riviera dei Cedri, caratterizzata da una popolazione dall’età media molto alta. Dei medici di medicina generale che esercitavano tra i vicoli del centro storico di Santa Maria del Cedro, uno è andato in pensione qualche anno fa e l’unico rimasto è prossimo a farlo.
Gli studi dei restanti professionisti in servizio nel comune si sono concentrarti nella più popolosa frazione di Marcellina, distante alcuni chilometri dal centro originario e con sedi distaccate in altri comuni, ad esempio Scalea. Secondo fonti qualificate, quest’ultimo è un dato che viene interpretato ciecamente dall’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza.
Numericamente, dunque, non esisterebbe una carenza sul territorio comunale, ma la distribuzione “sbilanciata” degli studi medici risulta essere alla base del disagio avvertito da buona parte degli abitanti del centro storico di Santa Maria del Cedro.
Secondo alcuni di essi sarebbe il caso di trovare una soluzione, favorendo l’insediamento del servizio nella parte antica del paese a beneficio soprattutto delle molte persone anziane, che spesso convivono con problemi negli spostamenti a causa delle condizioni di salute o per motivi di natura logistica.
La presenza di un medico di famiglia in servizio costante nel centro storico di Santa Maria del Cedro, e non solo per alcune ore di alcuni giorni della settimana come è avvenuto in alcuni casi fino a qualche tempo fa, viene dunque avvertita come necessità stringente.
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Se poi si considera l’intero territorio comunale di Santa Maria del Cedro, il livello dell’assistenza medica di base è peggiorato dalla carenza del servizio pediatrico, avvertito da ormai diversi anni.
Dopo il pensionamento dell’unico pediatra di libera scelta, con studio a Marcellina e di riferimento anche per i comuni di Verbicaro, Orsomarso e Grisolia, l’Asp di Cosenza ha disposto la copertura a cura di un professionista presente soltanto due giorni a settimana (ne avevamo parlato qui e qui).
Attualmente però la professionista, con studio a Scalea, è in maternità e il servizio non viene garantito. In molti casi l’alternativa è rivolgersi direttamente al privato.
Disagi, insomma, che si sommano a quello persistente delle guardie mediche, spesso scoperte per carenza di personale e comune a molti altri comuni del territorio.