L’idea Ospedale unico Tirreno cosentino: chiudere gli ospedali vecchi e fatiscenti di Cetraro e Paola per una struttura ex novo in posizione strategica da Tortora ad Amantea.
Un Ospedale unico per il Tirreno cosentino, da costruire ex novo e da collocare in una posizione il più possibile baricentrica nel vasto territorio compreso tra Tortora e Amantea. È questa la proposta che viene lanciata da Cosimo De Tommaso, sindaco del Comune di San Lucido.
Una proposta che parte da un presupposto: il superamento del “doppio ospedale” Paola-Cetraro e, dunque, la dismissione del ‘San Francesco’ e del ‘Giovanni Iannelli’. “Bisogna pensare – spiega il primo cittadino – a un ospedale nuovo, che abbia tutti i reparti necessari, da realizzare al posto delle strutture paolana e cetrarese le quali, obbiettivamente, sono fatiscenti e comunque non rispondenti ai canoni previsti per gli ospedali moderni”.
Ospedale Unico Tirreno cosentino: dove?
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Quanto alla ipotetica dislocazione su un territorio molto ampio e tenendo conto anche del depotenziamento di servizi che negli ultimi dieci anni si è registrato nell’area Nord, questa la posizione di De Tommaso. “Sotto questo aspetto bisogna superare i campanilismi”, risponde. “Bisognerà individuare l’area migliore tenendo però in conto non solo fattori geografici, ma anche strutturali, come la vicinanza agli accessi all’autostrada, ad esempio”.
L’essenziale è però “che sia un ospedale realmente operativo ed efficiente, perché si tende a dimenticare – aggiunge il sindaco di San Lucido – che la qualità dei servizi in sanità è ciò che conta di più. È questo che i cittadini vogliono”.
Una nuova struttura: come?
L’idea, ovviamente, per andare in porto dovrebbe riscontrare il favore della volontà politica calabrese, oltre che determinare uno stravolgimento di ogni piano ospedaliero attualmente in atto o in divenire. “Ne ho già discusso con alcuni sindaci del territorio, trovando disponibilità a spendersi per questo progetto, ma avrò le idee più chiare in un futuro incontro, allargato a tutti i primi cittadini del Tirreno cosentino. Poi potrà partire la fase di concertazione a livello regionale”.
De Tommaso: “Paola o Cetraro? Guerra dei poveri”
Attualmente, a seguito del piano di riordino della rete ospedaliera locale c’è la possibilità che la Chirurgia presente a Paola venga spostata a Cetraro. In merito De Tommaso afferma: “A me sembra una lotta tra poveri.
La Chirurgia dove non c’è anche Rianimazione a cosa serve? In generale, è importante che un reparto così fondamentale si trovi in una struttura efficace, dove sono presenti tutti i reparti e i servizi annessi. Un ospedale unico del Tirreno cosentino serve anche ad evitare una volta per tutte questi controsensi. Basta – conclude De Tommaso – con lo spostamento di reparti da una parte all’altra senza risultati a favore dei cittadini”.