Gli studenti dell’Istituto comprensivo di Santa Maria del Cedro al Pajiaro di Orsomarso. Attraverso il folklore alla scoperta delle radici dei piccoli borghi.
Al Pajiaro di San Giuseppe per scoprire le radici dei piccoli borghi.
Gli alunni dell’Istituto comprensivo Paolo Borsellino di Santa Maria del Cedro, diretto da Patrizia Granato, hanno partecipato al tradizionale falò che si tiene ogni anno ad Orsomarso per la Festa di San Giuseppe.
Folklore, ritorno alle radici, tradizione ed innovazione al centro della iniziativa che si è svolta in località Capo Mulino, all’ingresso della Valle del fiume Argentino. Protagonisti gli alunni di ogni ordine e grado dei plessi di Santa Maria del Cedro, Marcellina, Grisolia, Orsomarso e Verbicaro.
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“I piccoli studenti – si legge in una nota stampa della scuola – sono stati coinvolti dal Comitato Pajiaro di San Giuseppe nell’allestimento del Pajiaro. Si potrebbe dire, parafrasando Cesare Pavese, la scuola e il falò.
La festa del Pajiaro affonda le sue radici nelle epoche antiche, dove la vita quotidiana era basata sull’agricoltura e sulle ricorrenze periodiche che regolavano le stagioni. Oggi che i ritmi sono decisamente scanditi da altri fattori, è rimasto, in primavera, il rito del falò raffigurante la vecchia stagione che simbolicamente vuole propiziare la ripartenza del nuovo anno.
L’amata festa popolare è radicata ancora oggi più che mai a Orsomarso, e vede impegnati i giovani e adulti nel raccogliere arbusti e fascine per realizzare questo grande falò che si tiene il 18 Marzo, vigilia appunto della ricorrenza di San Giuseppe.
Il fuoco è l’elemento del Sole e dell’immortalità cui sono associate qualità come il coraggio, la forza, la passione e la determinazione. Per tale ragione, tra le tante attività gestite dalle docenti della scuola, tra cui l’elaborazione di disegni e testimonianze, sono stati depositati su un lungo ramo, alla cima del falò, dei biglietti scritti dagli alunni, con riflessioni critiche contro la guerra, contro la violenza, contro l’odio e contro il dramma dell’immigrazione che riguarda, in questi giorni, da molto vicino la nostra Calabria.
I loro pensieri sono stati bruciati nella pira del Falò di San Giuseppe. A metterli tra la legna da ardere, il Comitato Pajiaro di San Giuseppe, che con l’invito alla scuola, ha voluto dare l’occasione di uno scambio di buone pratiche e tradizioni tra Borghi vicini.
Le antiche usanze, legate alla tradizione del Pajiaro, si sono intrecciate così con la didattica, per infondere e divulgare consapevolezza delle proprie radici e della propria storia ed appartenenza ad una comunità. Solo dal folklore può provenire tutto questo, folklore inteso come manifestazione dell’antico sentire di un popolo. È dai bambini che parte il mondo nuovo che sarà e a loro affidiamo il passato e le radici per creare un presente sempre migliore.
Un’uscita didattica intesa a rafforzare il legame tra la scuola ed il territorio attraverso il recupero delle tradizioni al fine di potenziare il senso di appartenenza degli alunni ad un patrimonio culturale da valorizzare, salvaguardare e tramandare”.