SCALEA

Forze dell’ordine e cultura, a Scalea la politica avanza pretese per arginare la criminalità

Consiglio comunale straordinario dopo i fatti delittuosi di questi giorni: servono forze dell’ordine e azioni a scuola e in famiglia.


Autobus, lidi, barche, automobili dati alle fiamme. Bombe fatte esplodere. Intimidazioni che parlano di ‘Ndrangheta.

C’è un emergenza criminalità nell’Alto Tirreno cosentino che non va sottovalutata e di questo ha discusso il Consiglio comunale di Scalea, convocato oggi in forma aperta e straordinaria nella sala convegni dell’Hotel Parco dei Principi.

Dentro cittadini comuni, sindaci e amministratori comunali del territorio. Presenti rappresentanti del Consiglio della Regione Calabria, dei sindacati, delle imprese.

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Dalle parole del sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta, e del vicesindaco Annalisa Alfano sono emerse due linee chiare, nitide, da seguire e rendere interventi concreti: più forze dell’ordine a presidio della legalità e maggiore incisività nei luoghi deputati alla formazione dei giovani, famiglia, scuola, parrocchie, per difendere e anzi diffondere maggiormente la cultura della legalità.

Quella da opporre al fascino del male, alle strade facilitate, alle porte aperte da quelle mani sporche che sono amiche degli interessi personali e, proprio per questo, acerrime nemiche della comunità. No, dunque, ai guadagni facili ma maligni in terra di disoccupazione e spopolamento. Sì alla coscienza civica, all’insegnamento del rigare dritti e alla coltivazione delle schiene dritte e della dignità.

Se su questo ultimo fronte il vicesindaco Alfano ha parlato di un tavolo di lavoro permanente con parrocchie e scuole e si è registrato l’appello a tutti gli educatori a incrementare le azioni formative ovunque possibile, per quanto riguarda i presidi di legalità è stato fatto richiamo alle recenti promesse del Prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella.

In un incontro con gli amministratori di Diamante e Scalea, ma solo perché colpiti di recente da gravi fatti di cronaca (leggi qui e qui) e praticamente in rappresentanza dell’intero territorio, sono stati promessi più uomini e l’appoggio per l’ottenimento di un commissariato di polizia sull’Alto Tirreno cosentino, senza dimenticare che non si è ancora concretizzato l’elevamento della presenza della Guardia di finanza a Scalea da tenenza a compagnia.

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E Perrotta ha parlato anche di videosorveglianza, un tema tornato d’attualità dopo la diffusione di un filmato che mostra l’aggressione di un gruppo di giovani, presumibilmente minorenni, ai danni di un uomo, avvenuta giorni fa a Scalea (ne abbiamo parlato qui).

“Sulla videosorveglianza – ha detto Perrotta – abbiamo iniziato a progettare nel 2020, ma non siamo stati ammessi a finanziamento quando è stato deciso che il livello di rischio dovesse essere abbassato. Nonostante tutto abbiamo ripresentato il progetto con una parte di cofinanziamento importante, per 70 mila euro”.

Poi, il sindaco ha chiarito di aver “chiesto un incontro per parlare di videosorveglianza e non solo a Francesco Massidda, che qui a Scalea è stato commissario prefettizio e che ora è vicepresidente del Comitato di coordinamento per l’alta sorveglianza delle Infrastrutture e degli insediamenti prioritari del Ministero dell’Interno, e al quale sarà consegnato il verbale del consiglio comunale odierno”.

E poi ha aggiunto: “Scalea ha bisogno di pace, nei rapporti tra tutti noi, nelle cose di ogni giorno. La nostra non è una città violenta, ma ci sono dei soggetti violenti, anche tra i nostri ragazzi per i quali non devono esserci scusanti, come per i loro genitori”. 

Si sono poi susseguiti gli interventi dei presenti in sala tra cui il consigliere regionale Pietro Santo Molinaro della Lega Salvini, anche presidente della Commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa, che ha promesso di perorare la causa presso Filippo Pietropaolo, assessore regionale alla Sicurezza e alla legalità.

Poi, Sabrina Mannarino di Fratelli d’Italia la quale, cautamente, ha detto che “tecnicamente” sarebbe meglio parlare di “criminalità in termini generici” piuttosto che di ‘Ndrangheta, almeno fino a che i fatti oggetto del consiglio comunale di oggi non saranno stati appurati.

Dichiarazioni in senso diverso, invece, da parte del vicesindaco di Diamante, Giuseppe Pascale: “Ho l’impressione – ha detto – che in realtà tutto quanto successo di recente ci dica che la malavita del territorio si sita riorganizzando, diciamocelo francamente”.

Dopo aver ricordato i fatti di cronaca degli ultime mesi, ha proseguito: “Tutto questo come lo chiamiamo? Bene tutte le proposte, soprattutto sule forze dell’ordine, ma non basta: qui da noi serve l’Antimafia“.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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