TORTORA

Una petizione per bloccare San Sago: Eliminiamo il pericolo

Cartello di associazioni ambientaliste lancia una petizione su San Sago: 500 firme per influenzare le decisioni sull’impianto.


Una petizione da 500 firme per ottenere da parte di Regione Calabria e Basilicata un blocco alla ripresa delle attività dell’impianto di trattamento rifiuti di San Sago, nel Comune di Tortora.

A lanciarla un gruppo di associazioni condotte da Europa 2050 e tra le quali figurano sigle già da tempo impegnate sullo stesso fronte con le amministrazioni comunali della Valle del Noce.

L’iniziativa ha un nome piuttosto articolato e con un riferimento specifico: “Petizione popolare per la eliminazione del pericolo tracimazione rifiuti pericolosi dall’impianto trattamento in contrada San Sago Tortora in comprensorio interregionale Alto Tirreno, in occasione di eventi alluvionali, inondazioni e/o
esondazioni”.

Nelle motivazioni vengono citati gli eventi meteorologici che a ottobre scorso hanno colpito in maniera particolare i comuni di Tortora e Maratea (qui la cronaca): San Sago si trova praticamente al confine tra i due comuni e l’altro centro lucano di Trecchina, a due passi – come è noto – dal corso del fiume Noce.

Viene inoltre citato l’altro evento calamitoso, seguito ai precedenti dopo alcune settimane, che ha interessato Maratea e la contrada di Castrocucco, area prossima alla foce del Noce: un distacco di enormi massi che precipitando dai ruderi del Castello fino alla spiaggia sottostante ha spazzato via un pezzo di Ss 18 (leggi qui).

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Ecco cosa si legge nel testo della petizione: “Considerato che, se si dovesse dare attuazione all’avvio disposto dalla Regione Calabria dell’Impianto di smaltimento di rifiuti pericolosi di San Sago, al rischio alluvioni ed esondazioni si aggiungerebbe il rischio, nello scenario possibile, anche della eventuale esondazione dall’impianto dei liquami pericolosi, lasciando a voi tutti ipotizzare i probabili effetti catastrofici, non solo per la economia dei decenni successivi, ma sarebbe aggredita la pubblica incolumità senza aggiungere altre valutazioni sulle conseguenze sanitarie e ambientali, che ognuno di noi e di voi può immaginare”.

I proponenti chiedono allora di prendere atto della situazione segnalata, di assumere un provvedimento di blocco dell’autorizzazione alla ripresa della attività, creazione di un tavolo istituzionale e “avvio delle procedure per il completamento delle opere di riequilibrio, previa attualizzazione ai cambiamenti climatici del sistema fiume-litorale tirrenico-bacino imbrifero del fiume Noce e affluenti”.

È possibile firmare la petizione sulla piattaforma Change.org, visitando la home page e scrivendo nel campo di ricerca le parole “San Sago”. La data di avvio della petizione è 27 dicembre 2022.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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