Per il mare sporco Alto Tirreno cosentino alcuni sindaci propongono l’uso del Battello Spazzamare. Un’idea che suscita opinioni.
Uso di Battello Spazzamare per contrastare il fenomeno Mare Sporco dell’Alto Tirreno cosentino. Un’idea rilanciata da 3 sindaci, come riportato in un nostro articolo. Si tratta dei primi cittadini di Tortora, Antonio Iorio, San Nicola Arcella, Eugenio Madeo, e Scalea, Giacomo Perrotta.
La diffusione della notizia attraverso i canali social ha generato non poche reazioni e altrettanti commenti, divisi in pro e contro. Un’attenzione dovuta alla circostanza per la quale il tema Mare Pulito Calabria è estremamente sensibile. Oltre che sentitissimo, sia dagli abitanti calabresi che dai turisti.
Partendo da una query di ricerca su Google ho provato ad approfondire l’argomento. Partendo dal capire di cosa si parla e a cosa serve un Battello Spazzamare.
E’ un’imbarcazione equipaggiata per rimuovere rifiuti solidi dal mare, galleggianti a pelo d’acqua o sommersi fino a una certa profondità. Di certo non asporta quelli depositati sui fondali. Alcuni modelli sono in grado di rimuovere anche sostanze grasse e oleose. I rifiuti “aspirati” vengono momentaneamente stoccati a bordo, in apposti spazi o contenitori. In seguito vengono avviati allo smaltimento.
Sono natanti di discrete dimensioni. Alcuni esemplari, ad esempio, si aggirano attorno ai 10 metri di lunghezza e alle 9 tonnellate di dislocamento. Si muovono per mezzo di motori entrobordo o fuori bordo alimentati a carburante.
In alcuni casi, queste imbarcazioni vengono utilizzate anche a supporto di altre funzioni. Alcun modelli, ad esempio, possono montare sistemi per lo spegnimento di incendi in mare. In altre occasioni sono in servizio a Aree marine protette. In questi casi, mentre operano la loro funzione anti inquinamento, si occupano del monitoraggio delle acque o dell’avvistamento pericoli a segnalare alle competenti autorità.
Quanto costa un Battello Spazzamare? Nella rete si rintracciano esemplari con costi che vanno dai 60mila agli 80 mila euro. E’ possibile anche trovarne a noleggio per determinati periodi.
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Una buona idea per alcuni, pessima per altri. L’opinione si frammenta sul tema, come si vince da alcuni commenti raccolti dalla nostra pagina Facebook. Ve ne propongo alcuni.
Qualcuno è stato drastico: “Non serve il battello spazzino, servono gli arresti”, in riferimento al fatto che è opinione comune che il problema mare pulito/sporco sia una questione di reati ambientali che avvengono principalmente a terra. “Ma quali battelli, devono funzionare i depuratori”, ha infatti commentato qualcun altro.
Un utente ritiene siano soldi spesi, eventualmente, male: “Sì, sono succhia soldi. Li conosco benissimo. Non servono a nulla, consumano solo benzina con motori fuori bordo. Non servono a nulla, raccolgono solo ciò che galleggia, nn drenano. Soldi spesi a favore delle società che hanno investito in questi aborti”.
“Sarebbe come nascondere la polvere sotto il tappeto”, ha detto un altro utente. “Soldi buttati senza ottenere nulla”, qualcun altro.
E c’è anche chi sottolinea un altro aspetto, sottolineando la “tempestività” dell’iniziativa dei sindaci: “Trent’anni, sempre la stessa storia: si ricordano a giugno e si dimenticano a settembre”.
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