Il sindaco Antonio Praticò fornisce precisazioni su come alberghi e simili dovrebbe agire nell’offrire aiuto a chi scappa dalla guerra.
In merito all’emergenza Ucraina e all’accoglienza dei profughi a Praia a Mare il sindaco, Antonio Praticò, oggi, ha reso noto attraverso una lettera di aver sollecitato i proprietari di strutture ricettive a comunicare all’ente la loro disponibilità, ma senza ottenere alcuna risposta.
Con un avviso del marzo scorso l’ente “aveva invitato i titolari delle strutture ricettive a comunicare la propria disponibilità all’accoglienza dei profughi. Invito rimasto disatteso da tutte le strutture ricettive”, scrive nella lettera il primo cittadino che spiega quali sarebbero le procedure da seguire.
“I titolari delle strutture ricettive che vogliono ospitare profughi ucraini – si legge nel documento – e che non intendono avvalersi del circuito di accreditamento posto in essere dalla prefettura di Cosenza, devono, comunque, attenersi alle Linee guida della Regione Calabria per il soggiorno e l’assistenza sanitaria in Calabria, pubblicate sul sito della protezione civile della Regione Calabria il 29 marzo 2022.
Queste – prosegue Praticò -, prevedono che obbligatoriamente il cittadino ucraino che arriva in Calabria deve recarsi, entro 48 ore, negli Hub provinciali individuati da ogni Asp, per sottoporsi ad un test antigenico e/o molecolare per SarsCov-2.
In aggiunta a ciò la stessa Federalberghi ha previsto, a seguito di apposito accordo raggiunto con la Protezione civile Calabria specifica procedura di accreditamento presso la Regione Calabria per le strutture ricettive interessate.
Ciò premesso, si comunica che tutte le strutture ricettive che provvederanno ad ospitare, al di fuori del circuito di accreditamento della prefettura di Cosenza, profughi ucraini dovranno, in aggiunta alle normali procedure legislative e regolamentari, dare comunicazione, in pari data, della circostanza a mezzo pec istituzionale al sindaco di questo ente, che darà corso ad ogni iniziativa a
favore del popolo ucraino in linea con quanto fin qui già annunciato”, conclude Antonio Praticò.