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Truffa carburante agricolo con la complicità di funzionari della Regione Calabria: 11 misure cautelari

Nei guai una società di Cirò Marina: rivendevano nel mercato nero a circa la metà del prezzo standard. Sequestro da 600mila euro.

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11 persone indagate per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche, per delitti di falso e di accesso abusivo ai sistemi informatici della Regione Calabria.

Questa mattina sono stati raggiunti da provvedimenti del Gip di Catanzaro su richiesta della locale procura: 7 arresti domiciliari, 1 obbligo di firma e 3 interdizioni temporanee dal pubblico ufficio.

Il decreto di sequestro è stato adottato nei confronti di una società di Cirò Marina attiva nella distribuzione di carburanti e la sospensione della relativa autorizzazione.

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“L’ipotesi – spiegano dal comando generale dei carabinieri – è che i membri di un’organizzazione operante nella provincia di Crotone, attraverso la fattiva collaborazione di 3 funzionari regionali, attestando con false dichiarazioni il possesso dei previsti requisiti di legge, come la disponibilità di aree agricole, in alcuni casi di proprietà del demanio dello Stato e marittimo, e il possesso di mezzi d’opera per la lavorazione e coltivazione delle stesse, abbiano ottenuto indebite percezioni di carburante agricolo a prezzo agevolato, gravato da accisa ridotta, che è stato successivamente immesso sul mercato nero a prezzo chiaramente concorrenziale a circa la metà del prezzo standard, per scopi diversi dall’utilizzo in agricoltura, in particolare per essere utilizzato per i motori da strada”.

Il procedimento pende attualmente nella fase delle indagini preliminari

Le ordinanze sono state eseguite oggi, 11 febbraio 2022, dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Catanzaro e da quelli del Nucleo operativo ecologico di Catanzaro, con il supporto dei carabinieri dei comandi provinciali di Catanzaro e Crotone.

Alle misure cautelare personali è stato associato anche un decreto di sequestro di somme e beni di valore per equivalente per oltre 600mila euro, emessi dal Gip presso il tribunale di Catanzaro.

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