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Importante traguardo per l’uomo più anziano del paese. “Ho vissuto tanto per la mia famiglia e perché non ho smesso di lavorare”.
Nato il 3 febbraio del 1922, oggi Biagio Farace compie 100 anni.
Si tratta del cittadino maschio più anziano di Santa Maria del Cedro, l’unico reduce della Grande Guerra ancora in vita.
Una lunga vita vissuta tra gioia e dolori e in maniera umile, Biagio vive nella sua abitazione, assistito dai figli e dai nipoti.
Oggi ci ha aperto la porta di casa sua e ci ha detto: “Sono pronto per questa importante tappa della mia vita. Del resto, io ho fatto la Guerra e sono pronto a qualsiasi cosa dopo tutta quella malapatenza”.
Il signor Farace ha preso parte alla Seconda guerra mondiale, lasciando Santa Maria del Cedro nel 1940 e facendovi ritorno solo sette anni dopo. Dopo i primi periodi in Puglia, è stato in Montenegro, Albania e Romania.
Poi, con l’armistizio “la guerra l’abbiamo persa”, dice, e inizia un periodo di prigionia in Germania, dove viene costretto a lavorare in una miniera di carbone per due anni. “I tedeschi – racconta Biagio – mi trattavano come uno schiavo. Davano un chilo di pane al giorno per 18 persone e un mestolo di brodo a testa”.
Azzardiamo una domanda, chiedendogli cosa ritiene sia peggio tra la guerra e il Covid, nefasti eventi vissuti entrambi. Lui non ci pensa molto su: “È più brutta la guerra“.
Dopo essere stato liberato, rientra in Italia e giunto a Santa Maria del Cedro inizia a lavorare. “Sono tornato alla terra – spiega il centenario -, a fare il contadino. E l’ho fatto sempre, fino a qualche giorno fa.
I miei amici – ci tiene a precisare – dopo la pensione hanno smesso, si sono fermati e non hanno vissuto quanto me. Penso che questo sia stato il segreto della mia longevità.
E soprattutto – aggiunge – l’essermi svegliato sempre molto presto al mattino. Talmente tanto presto che per non svegliare i miei figli che dormivano, spingevo a mano il trattore lontano da casa prima di metterlo in moto”.
La famiglia: altro importante ingrediente della sua lunga vita. Biagio Farace, dopo il suo ritorno al paese, ha infatti sposato Filomena, con la quale era fidanzato prima di andare sotto le armi. Con lei ha avuto quattro figli, un maschio e tre femmine, dai quali ha avuto 10 nipoti e 16 pronipoti.
“Per sposarci – racconta Biagio – ci abbiamo messo due anni e ci ha aiutato una parente. C’erano pochi soldi e tanti fratelli e sorelle che dovevano sposarsi prima.
Il momento più importante della mia vita? È stato proprio sposarmi, fare una famiglia e poi vedere i miei figli prendere la loro strada. Se sono felice? Sì, ma se avessi un po’ di salute in più…”.
Ma fino a quanto vuoi vivere? Chiede allora una delle figlie: “Eh – risponde il signor Biagio -, voglio campare fino a quando Dio vorrà“.
Domenica 6 febbraio 2022, Biagio Farace e i suoi familiari parteciperanno alla messa delle 11, nella Chiesa Nostra Signora del Cedro, e il Comune di Santa Maria del Cedro lo omaggerà con una targa commemorativa.
Prima di salutarci, il signor Farace ci svela un segreto. “In verità – dice -, io sono nato il 3 febbraio, ma sui documenti risulta un’altra data, il 6 febbraio. Allora i nati dovevano essere registrati a Grisolia, e ci voleva un po’ per organizzarsi e andarci”.
Auguri per i tuoi 100 anni, Biagio, da parte della redazione di Infopinione.
