Una opinione personale dettata da qualche riflessione. Ma anche qualche punto fissato dopo la recente Sentenza del Consiglio di Stato.
Ospedale di Praia a Mare: la nuova sentenza del Consiglio di Stato ha riacceso il dibattito tra chi esulta e chi si dice stufo di proclami, preferendo i fatti concreti.
In un articolo pubblicato su Infopinione si è provato a chiarire cosa stabilisce quest’ultima decisione: puoi leggerlo cliccando qui.
Provo a fissare qualche punto sulla questione, secondo la mia personale opinione.
“Ma tu che scrivi sempre e ti sciali, lo vuoi aperto o chiuso”? È precisa mia speranza che l’ospedale di Praia a Mare riapra. Lì dentro ci sono nato, ma soprattutto sono un 45enne padre di un figlio molto giovane e figlio a mia volta di genitori anziani. Per tutti loro vorrei avere sicurezza di sanità.
L’ospedale riapre per la ottordicesima volta! Giornalisticamente è scorretto titolare “L’ospedale riapre”. Fattivamente quell’edificio è aperto nel senso che se abbassi una maniglia la porta si apre, ma dentro non ci sono sufficienti funzioni ospedaliere. È un ospedale sulla carta? Sì, ma solo se per carta si intende il Decreto Sciabica.
Chi ha chiuso l’ospedale di Praia a Mare? Lo chiuse Scopelliti, governatore di Centrodestra, dando seguito a un Piano redatto in era Loiero, governatore di Centrosinistra. Quindi, politicamente, lo hanno chiuso tutti.
Chi ha riaperto l’ospedale di Praia a Mare? Al momento nessuno, perché quello non è un ospedale. Non ancora, e suggerisco di essere scettici fino alla fine. Anche solo figurativamente, non lo ha aperto il Consiglio di Stato, con nessuna delle sue sentenze. Il Cds esercita potere giudiziale e dice semplicemente se qualcosa è giusto o sbagliato. Il modo in cui riparare a qualcosa che viene giudicato sbagliato spetta al potere esecutivo: politica, commissario e azienda sanitaria. Nel caso di specie di Praia a Mare, questi ultimi devono muoversi all’interno di quanto stabilito dal Decreto Sciabica.
“Ma allora quando riapre l’ospedale di Praia a Mare”? Ci vorrà tempo, credo anni (ma spero di meno). Nel senso che, intanto il presidente Occhiuto, che è anche l’attuale commissario della Sanità in Calabria, ha 90 giorni di tempo per ottemperare alla sentenza del Cds e (si spera) mettere in pratica il Decreto Sciabica. Poi, servirà altro tempo (e soldi) per la burocrazia che serve per reperire personale e attrezzature necessarie a farlo funzionare.
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