A spoglio ancora in corso il distacco viene ritenuto incolmabile. Premiato l’unico aspirante governatore esponente di un partito politico.
Roberto Occhiuto è il nuovo presidente della Regione Calabria.
52 anni, deputato dal 2014 è l’attuale capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. Laureato in Economia all’Università della Calabria, giornalista pubblicista è separato e padre di due figli.
Eletto, in definitiva, il candidato saldamente ancorato alla politica dei partiti, essendo l’unico aspirante governatore calabrese esponente di un partito: Forza Italia. Ovvero la formazione politica risultata la più votata in tutta la Calabria.
In questo caso festeggia Silvio Berlusconi, alla luce anche dei risultati del Centrodestra nel resto d’Italia che spinge a parlare di débâcle, con le sconfitte elettorali in città importanti.
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La candidatura di Roberto Occhiuto era sostenuta da 7 liste: Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Unione di Centro, Cambiamo con Toti, Noi con L’Italia e Coraggio Italia.
La vittoria del Centrodestra calabrese così composto si è palesata praticamente da subito. Ovvero dagli exit poll, poco dopo l’apertura dello scrutinio che dava la coalizione avanti con un margine molto ampio.
Un vantaggio poi via via confermato anche dalle proiezioni che si sono susseguite nell’arco del pomeriggio fino al verdetto finale.
“La ‘ndrangheta ci fa schifo e al Governo nazionale chiedo aiuto per debellare il cancro della malavita – ha detto il neo eletto governatore -. Il resto ce lo metteremo noi, vogliamo un’altra narrazione della Calabria.
Se riuscirò in questo – ha quindi aggiunto Roberto Occhiuto -, non sarò il primo, lo aveva già fatto Iole Santelli”.
Il Centrosinistra a braccetto con il Movimento 5 stelle, di contro, incassa una sconfitta che alla vigilia del voto non era attesa in questa misura, con alcuni degli ultimi sondaggi che addirittura riferivano di un testa a testa.
La coalizione che ha sostenuto la candidata Amalia Bruni si è fermata al dietro di circa 30 punti percentuali, ma in attesa dei dati definitivi.
Le analisi degli opinionisti ora si concentreranno certamente sul dato ottenuto da Luigi De Magistris.
Si proverà a capire, quindi, se su questa affermazione abbia influito il cosiddetto “Effetto Lucano” o se in esso debba leggersi anche il rifiuto verso le forze politiche tradizionali, che di certo non hanno brillato nelle precedenti gestioni regionali.
Mario Gerardo Oliverio resterà ultimo con un dato lontano dalla soglia di sbarramento posta come limite per partecipare al riparto dei seggi (29, più il presidente e il primo degli sconfitti).