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Depurazione: misure cautelari per sindaco di San Nicola Arcella, dipendenti pubblici, imprenditori e un tecnico Arpacal

Operazione Archimede della procura di Paola e carabinieri di Scalea. Illeciti riguardanti gare nel settore della depurazione.

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Il sindaco di San Nicola Arcella, 3 responsabili degli uffici tecnici di comuni dell’Alto Tirreno cosentino, vari imprenditori e un tecnico dell’Arpacal sono stati destinatari di misure cautelari questa mattina.

10 in tutto, sono state emesse dal Gip di Paola Rosa Maria Misiti ed eseguite dai militari della compagnia dei carabinieri di Scalea.

Secondo indiscrezioni non si tratterebbe di misure cautelari in carcere.

L’indagine coordinata dal procuratore della Repubblica di Paola, Pierpaolo Bruni, ha ad oggetto una serie di illeciti riguardanti procedure ad evidenza pubblica nel settore della depurazione.

“In particolare – spiegano gli inquirenti in un comunicato stampa – sono state ricostruite condotte collusive e fraudolente finalizzate ad avvantaggiare uno o più operatori economici con riguardo ad appalti e affidamento di servizi in diversi comuni dell’Alto Tirreno cosentino, anche in violazione dei criteri di rotazione nell’affidamento di lavori e aggirando il dovere di effettuare indagini di mercato.

È emerso dalle indagini che taluni imprenditori hanno violato gli obblighi contrattuali assunti con comuni della fascia tirrenica con riguardo ad appalti afferenti la gestione e la manutenzione dell’impianto di depurazione e degli impianti di sollevamento e hanno smaltito fanghi di depurazione senza adeguato trattamento presso terreni agricoli anziché mediante conferimento in discarica autorizzata, talora anche attraverso lo sversamento del refluo fognario in un collettore occulto 

In alcune circostanze sono state immesse nelle acque sostanze chimiche in assenza di un preciso dosaggio rapportato alle caratteristiche microbiche delle acque, con la finalità di occultare la carica batterica delle acque prima dei previsti controlli, la cui esecuzione veniva in anticipo e preventivamente comunicata al soggetto da controllare da parte di un tecnico dell’Arpacal che, violando il segreto d’ufficio, concordava direttamente con i gestori degli impianti di depurazione le modalità di esecuzione dei controlli, oltre che la scelta del serbatoio da verificare,  così determinando una alterazione della genuinità delle analisi effettuate”. 

I dettagli saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa.

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About Pierina Ferraguto

Giornalista pubblicista dal 2013. Laureata in Filosofia e scienze della comunicazione e della conoscenza all'Università della Calabria. Dal 2006 al 2008 lavora come stagista nella redazione di Legnano de Il Giorno. In Calabria lavora con testate regionali di carta stampata e televisive.

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