Le precisazioni del consigliere Laura De Presbiteris sulla richiesta di partecipare ad attività sportive per un bambino con sindrome di Down.
“Dopo la richiesta dei genitori del piccolo Lorenzo ho verificato che non eravamo in possesso di una figura adatta e ho quindi avviato la ricerca di una soluzione“.
Laura De Presbiteris, consigliere del comune di Praia a Mare e responsabile del progetto Centoceani, fornisce a Infopinione la sua versione dopo le polemiche sollevate dal post del genitore di un bambino con sindrome di Down che denunciava un caso di discriminazione. (Ne abbiamo parlato qui)
E poi aggiunge: “Avevo solo bisogno di tempo per compiere i passaggi necessari e interfacciarmi con gli enti preposti per capire come fare, nel rispetto della sicurezza di tutte le parti interessate.
Tra queste, ovviamente, quella del piccolo è stata messa al primo posto. Dispiace essere stata tirata in questa polemica, visto anche il mio ruolo professionale di insegnante di sostegno, prima ancora che di amministratrice.
Posso inoltre aggiungere che, prima di chiarire con la stampa locale, ho avuto un chiarimento anche con i genitori“.
Il padre, in particolare, nel suo post aveva riferito che in un primo momento la richiesta era stata accolta, per poi essere però respinta.
Ed è qui – secondo le dichiarazioni rese da Laura Depresbiteris – che si è generato il “fraintendimento. Probabilmente la mia risposta è stata male interpretata.
Avevo appena verificato la mancanza di una figura adatta, come detto. La mia intenzione era di trovare una soluzione per poi poter dare conferma della possibilità di partecipare all’attività calcistica”.
Questa vicenda si dovrebbe quindi concludere con quella che probabilmente resta la cosa più importante: Lorenzo potrà giocare a calcio con altri bambini.
“Siamo riusciti a trovare la figura necessaria – spiega ancora il consigliere Depresbiteris -, ovvero una educatrice che affiancherà l’allenatore di calcio.
Ovviamente, la stessa dovrà essere contrattualizzata, ma di questo si occuperanno le associazioni che curano il progetto.
Mi spiace – conclude – per il fraintendimento che si è generato con la famiglia”.