Pioggia di sanzioni penali e amministrative. Livelli assistenziali deficitari anche a causa delle richieste di ferie.
Quattro Residenze sanitarie assistenziali chiuse, 16 sanzioni penali, 50 amministrative.
È questo il bilancio dei controlli svolti dal Nucleo antisofisticazioni e sanità dei carabinieri in tutta Italia durante le festività pasquali.
Le operazioni sono state effettuate per accertare il rispetto dei livelli di assistenza e di cura presso le strutture socio-sanitarie e ricettive per gli anziani.
Il monitoraggio è stato predisposto, d’intesa con il Ministero della Salute, nel periodo festivo durante il quale può registrarsi una riduzione degli operatori dovuta alla fruizione di ferie e riposi lavorativi.
Tale elemento può determinare a sua volta una riduzione del livello di erogazione dei servizi e situazioni di abbandono, le cui conseguenze per gli anziani ospiti possono accentuarsi in relazione all’emergenza sanitaria connessa con il Covid-19.
Dal 2 al 6 aprile, i carabinieri NAS hanno ispezionato 337 strutture, tra residenze assistenziali assistite, case di riposo, comunità alloggio e case famiglia, individuandone 56 con irregolarità, pari al 17% degli obiettivi oggetto di verifica.
Nel corso della vigilanza sono state contestate 16 sanzioni penali e 50 amministrative, principalmente connesse con carenze igieniche e strutturali, presenza di un numero superiore di anziani rispetto alla capienza massima autorizzata, spesso collocati in ambienti eccessivamente ristretti, nonché inosservanza delle misure anti-Covid.
Tra queste, la mancata sanificazione periodica e la formazione del personale in materia di prevenzione alla diffusione del contagio.
Sono state, altresì, accertate situazioni di minore assistenza delle persone ospitate, riconducibili a un numero insufficiente di operatori per turno di servizio, peraltro, privi di qualifica professionale rispetto alle mansioni richieste.
A causa di gravi violazioni accertate, è stata disposta l’immediata chiusura di 4 strutture ricettive, risultate attivate e condotte abusivamente o gravemente deficitarie in materia sanitaria e prive di garanzie per la sicurezza degli ospiti, determinando l’immediato trasferimento degli anziani presenti presso le famiglie di origine o altre strutture idonee presenti nel territorio.