Erano accusati di omicidio colposo per la morte dell’operaio Antonio Bufanio verificatasi nel 2013 a Fiumefreddo Bruzio.
Sono stati assolti dall’accusa di omicidio colposo i tre imputati nell’ambito del processo penale per la morte di Antonio Bufanio, avvenuta nel 2013 all’interno del depuratore di Fiumefreddo Bruzio.
La sentenza è stata pronunciata ieri dal giudice Alfredo Cosenza nel tribunale di Paola.
Assolti Giampiero Poltero, legale rappresentante della Tecnologia e sicurezza, in qualità di datore di lavoro che aveva inviato l’operaio ad eseguire la riparazione presso l’impianto di depurazione, Achille Taglialatela, all’epoca amministratore della Impec Costruzioni Spa, in qualità di committente dei lavori, Fabio Iaccino, responsabile dell’ufficio Tecnico comunale dell’ente proprietario dell’impianto.
L’accusa, aveva chiesto la pena di 3 anni di carcere per gli imputati, sostenendo che non avevano osservato le regole necessarie a impedire la morte dell’operaio specializzato.
In particolare, è stato loro contestato di non aver manutenuto l’impianto e di non aver adottato quanto in loro potere per garantire la sicurezza del dipendente.
Tesi contrastata in particolare nella difesa dell’imputato Giampiero Poltero, assistito dagli avvocati Enzo Belvedere e Claudio Cavaliere.
I legali hanno sottolineato come nel caso ci sia stata osservanza delle leggi sulla sicurezza “applicabili all’epoca dell’evento”, ma anche come il fatto fosse “collegato a un cedimento strutturale accidentale, che rendeva imponderabile il verificarsi di un accadimento di certo non imputabile al datore di lavoro”.
Belvedere e Cavaliere hanno quindi espresso soddisfazione per la conclusione di “un processo che per molti anni ha pesato fortemente sull’animo del nostro assistito.
Aldilà del risultato professionale conseguito – hanno concluso -, manifestiamo la nostra vicinanza ai familiari della vittima”.