Dall’inchiesta emergono tentativi di spillare denaro ad attività di Scalea e Belvedere Marittimo, non andate a segno per le denunce dei commercianti.
Due imprenditori del Tirreno cosentino hanno reagito ai tentativi di estorsione del clan Muto sporgendo denuncia ai carabinieri.
Dall’inchiesta Katarion emergono due casi risalenti al 2017, uno a Belvedere Marittimo e uno a Scalea, nei quali un uomo della consorteria di Cetraro cerca con la forza di ottenere soldi per sostenere gli affiliati sotto processo e in carcere.
In entrambi i casi è Franco Scorza, ora ai domiciliari, che si fa promotore delle tentate estorsioni aggravate dal metodo mafioso perché – sostengono gli inquirenti – ricollegabili a presunti crediti vantati da un esponente di spicco del clan.
OPERAZIONE KATARION CONTRO 44 INDAGATI: I NOMI
All’imprenditore di Belvedere Marittimo viene chiesta una somma di 20 mila euro per un presunto debito.
A quello di Scalea, invece, il pagamento di un quantitativo di merce che, in realtà, era già stata oggetto di accordo bonario per via della scarsa qualità di quanto consegnato.