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Katarion: le estorsioni agli imprenditori per gli affiliati in carcere

Dall’inchiesta emergono tentativi di spillare denaro ad attività di Scalea e Belvedere Marittimo, non andate a segno per le denunce dei commercianti.

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Due imprenditori del Tirreno cosentino hanno reagito ai tentativi di estorsione del clan Muto sporgendo denuncia ai carabinieri.

Dall’inchiesta Katarion emergono due casi risalenti al 2017, uno a Belvedere Marittimo e uno a Scalea, nei quali un uomo della consorteria di Cetraro cerca con la forza di ottenere soldi per sostenere gli affiliati sotto processo e in carcere.

In entrambi i casi è Franco Scorza, ora ai domiciliari, che si fa promotore delle tentate estorsioni aggravate dal metodo mafioso perché – sostengono gli inquirenti – ricollegabili a presunti crediti vantati da un esponente di spicco del clan.

OPERAZIONE KATARION CONTRO 44 INDAGATI: I NOMI

All’imprenditore di Belvedere Marittimo viene chiesta una somma di 20 mila euro per un presunto debito.

A quello di Scalea, invece, il pagamento di un quantitativo di merce che, in realtà, era già stata oggetto di accordo bonario per via della scarsa qualità di quanto consegnato.

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About Pierina Ferraguto

Giornalista pubblicista dal 2013. Laureata in Filosofia e scienze della comunicazione e della conoscenza all'Università della Calabria. Dal 2006 al 2008 lavora come stagista nella redazione di Legnano de Il Giorno. In Calabria lavora con testate regionali di carta stampata e televisive.

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