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Ritardi e disagi vaccinazione a Paola, De Matteis: “Abbassiamo i toni”

Il medico e sindacalista spiega il perché della scelta della sede e di qualche disagio registrato nella somministrazione delle prime dosi.

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Per la somministrazione della prima dose di vaccini si sono registrati disagi e ritardi a Paola.

Inevitabili le polemiche che si sono concentrate innanzitutto sulla scelta della sede dell’Unità speciale di continuità assistenziale comunale territoriale (UscaCt), dove appunto operare le somministrazioni. Ovvero, nell’ex istituto scolastico di Tenimento.

Nel mirino sono finite anche alcune presunte perdite di tempo nelle operazioni stesse.

In merito è intervenuto Cosimo De Matteis, medico e aderente al Sindacato medici italiani, chiedendo di smorzare i toni.

“Come al solito – spiega – la Calabria brilla per la disorganizzazione e, in particolare, per l’incapacità degli attuali dirigenti di gestire la pandemia.

Tutto frutto di una politica clientelare, che non ha mai premiato i meritevoli, che ha messo ai posti di comando mezze figure asservite al politicante di turno, a prescindere dal colore politico. 

Le gravi carenze che aveva denunciato il sindacato a livello nazionale nella nostra regione sono più che moltiplicate. In questi giorni i distretti sanitari sono stati lasciati soli a sé stessi e i medici di famiglia sino a pochi giorni fa totalmente privi di informazioni.

Sul Tirreno cosentino con la buona volontà di alcuni si è cercato di avviare l’iter vaccinale – approfondisce De Mattei -. Per la città di Paola si era discusso dell’utilizzo della palestra comunale, che sarebbe stata una soluzione ottimale, ma alcune carenze hanno costretto a ripiegare sulla scuola di Tenimento.

Vorrei lasciare da parte le polemiche politiche, ancor di più l’eterna rivalità tra medici, tipica della categoria, cosa che porta solo confusione tra i pazienti e fa loro perdere di credibilità, nonostante siano molti, leoni da tastiera. 

Si è in notevole ritardo e non si può perdere tempo.

Fare il vaccino della Pfizer richiede una certa manualità e attenzione. Qualche giorno fa, quando sono nate le polemiche, il dottor Roberto Pititto, uno dei pochi che ha maturato esperienza nel campo, avrebbe illustrato, a titolo di volontariato, la tecnica di preparazione e inoculazione.

Purtroppo si è creato un afflusso eccessivo di pazienti, che ha generato confusione.

Ma la vaccinazione comunque è stata fatta e ora si dovrà procedere giornalmente con un numero preciso di pazienti, con i medici che si alterneranno evitando disservizi.

Quindi – aggiunge il medico – sarà il caso di ricordare che in tutto il mondo si stanno sfruttando locali di ogni tipo. La parola d’ordine è fare presto.

Lasciamo da parte le polemiche e diamo tutti il nostro contributo, ricordando che anche quei pochi volontari come Pititto, a lungo andare, getteranno la spugna. Infine, non tempestate di chiamate i vostri medici, sarete regolarmente chiamati come disposto dal decreto”. 

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