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Sanità, i sindaci di ritorno da Roma: “Serve un decreto d’emergenza”

Incontro dei rappresentanti dei territorio con il segretario di Speranza. Nota congiunta: “Promesse novità su commissario e fondi”.

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“Prima si sarebbe dovuta riorganizzare la sanità calabrese e accelerare la realizzazione dei nuovi ospedali come quello della Sibaritide e soltanto dopo procedere con la chiusura degli esistenti.

Serve un decreto d’emergenza, subito. Per la riapertura dei presidi ospedalieri da riattivare non è necessario modificare la legge Balduzzi; in Calabria e in particolare nella provincia di Cosenza, i Lea, Livelli Essenziali di Assistenza non sono rispettati.

Con la manifestazione davanti alle sedi del Parlamento e del Governo i sindaci hanno dimostrato che non indietreggeranno di un millimetro rispetto alla battaglia per ottenere una sanità di qualità”.

È quanto dichiarano i sindaci, o loro delegati, dei 9 territori sede degli ospedali da riattivare in Calabria.

Ovvero, Filomena Greco per Cariati, Pino Capalbo per Acri, Giuseppino Santoianni per Lungro, Angelo De Presbiteris per Praia a Mare, Rodolfo Aiello per Marzi, Rosaria Succurro per San Giovanni in Fiore, Virginia Mariotti per San Marco Argentano, Franco Mundo per Trebisacce e Antonio Iorio per Tortora.

Come è noto, molti sindaci calabresi hanno partecipato le rimostranze dei territori al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e al Ministro della Salute Roberto Speranza.

A margine dell’incontro con il Premier, sindaci e delegati hanno rappresentato a Massimo Paolucci, capo della segreteria del ministro Speranza, assente per motivi istituzionali, la necessità e l’urgenza di riaprire immediatamente le strutture già pronte al fine di far fronte all’emergenza in atto.

“È stata ribadita la necessità – si legge nella nota congiunta – di concludere la fase commissariale che non ha prodotto in 11 anni il risultato sperato ma anzi ha aggravato la situazione.

Abbiamo consegnato a Paolucci tutti gli atti e i documenti che in questi anni sono stati inviati al Ministero e nei quali venivano descritti puntualmente lo stato comatoso della sanità, l’abbandono dei territori e dei sindaci i cui appelli continuano a restare inascoltati.

I problemi che si trascinano da anni – aggiungono – sono frutto di questo sistema sbagliato: i sindaci sono la voce dei territori, ma non si presta loro attenzione e non si dà seguito alle richieste di aiuto ed intervento.

Il dottor Paolucci ha comunicato che a breve ci saranno delle novità positive sia sulla nomina del Commissario sia sui poteri che gli verranno conferiti e che in concerto con il Ministro e con il commissario Arcuri potranno essere spese con poteri straordinari tutte le somme che la Calabria ha ma non si sa perché, ad oggi e con tutte le difficoltà che ha vissuto e continua a vivere, non sono state spese.

Apprendiamo con soddisfazione – concludono i rappresentanti dei comuni – che con il decreto Calabria che dovrebbe essere approvato in queste ore, ulteriori somme saranno trasferite alla Calabria per far fronte alle diverse necessità e che si sta lavorando sulle necessarie assunzioni e soprattutto sull’implementazione della medicina territoriale che con questa pandemia ha mostrato tutti i suoi limiti.

Ribadiamo che non indietreggeremo e ci batteremo fino a quando non saranno garantiti gli standard sanitari in quanto l’emergenza in Calabria esisteva già prima dell’emergenza pandemica ed è per questo che si chiede con forza di procedere nel più breve tempo possibile alla riattivazione degli ospedali”.

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