Detto chiaramente in incontro tra Comuni, Arpacal e guardia costiera. “Ma ovunque la depurazione è disomogenea”.
VIBO VALENTIA – Mare sporco estate 2020 lungo il Tirreno cosentino? La colpa è dei depuratori.
In particolare del depuratore di Fuscaldo che negli ultimi giorni ha ricevuto un quantitativo eccessivo di liquami oltre a soffrire di un malfunzionamento.
Un fenomeno legato al gran numero di turisti presenti nel comune rivierasco, dunque, ma legata anche a problemi tecnici.
Il tutto è stato chiaramente detto al termine di un incontro avvenuto ieri, giovedì 20 agosto 2020, nei locali della capitaneria di porto di Vibo Valentia Marina.
Al tavolo erano seduti innanzitutto i sindaci di Fuscaldo, Gianfranco Ramundo, e di Paola, Roberto Perrotta. I primi cittadini erano accompagnati dai rispettivi direttori tecnici delle società di gestione e manutenzione dei depuratori cittadini.
Per l’Agenzia regionale per l’Ambiente della regione Calabria era presente Teresa Oranges, direttore del dipartimento Arpacal di Cosenza.
Per la guardia costiera, l’ammiraglio Aurelio Caligiore, capo del reparto ambientale marino, su espressa delega del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.
Con lui, il comandante della capitaneria di porto di Vibo Valentia Marina, e il comandante dell’ufficio circondariale marittimo di Cetraro, Antonino Saladino.
L’incontro – si legge in una nota – è servito per capire cosa ha causato l’inquinamento marino della costa Sud della provincia di Cosenza.
Ma anche per tratteggiare possibili interventi per scongiurarne il “ripetersi di simili fenomeni che hanno provocato negative ripercussioni anche sul turismo“.
Dito puntato sull’impianto di Fuscaldo, dunque, ma “risalta il fatto che su trentasei comuni rivieraschi del compartimento marittimo di Vibo Valentia Marina – è scritto nella nota – emergono disomogeneità dei sistemi di depurazione che potrebbero essere armonizzate in modo da poter avere una depurazione dei reflui collettati quanto più rispondente ai parametri dell’attuale quadro normativo.
L’impegno assunto dai partecipanti all’odierna riunione – prosegue il comunicato – è stato quello di continuare a monitorare le acque di scarico, anche nei mesi invernali, quando sono più frequenti i fenomeni torrentizi legati alle piogge stagionali.
Emerge nel contempo che l’intera regione risulta, all’attualità, sprovvista di centri per la raccolta ed il trattamento dei fanghi prodotti dal ciclo stesso di depurazione“.
Sono venti anni che sento la stessa risposta…. Colpa di Fuscaldo… È intanto delle due settimane di vacanze a Paola solo pochi giorni ho potuto godere di un mare limpido e pulito