Maria Gabriella Rizzo era finita in manette con una imprenditrice turistica del litorale vibonese nell’operazione della guardia di finanza.
CATANZARO – Maria Gabriella Rizzo è stata condannata a 3 anni e un mese di carcere per corruzione.
Il verdetto a conclusione del processo con rito abbreviato scaturito dall’operazione “È dovere” della guardia di finanza, risalente al 2018.
La sentenza di condanna è stata emessa dal Gup di Catanzaro Paola Ciriaco. Il pm Viscomi aveva chiesto la condanna dell’imputata a 4 anni di reclusione.
All’epoca dei fatti contestati, la Rizzo rivestiva il ruolo pubblico di responsabile per la Trasparenza e la Prevenzione della corruzione della Regione Calabria.
Nel 2016, secondo l’accusa, favorì l’imprenditrice turistica Laura Miceli, del Vibonese, nell’ottenimento di somme derivanti da bandi emanati dalla Regione. In cambio, otteneva soggiorni turistici.
Nel 2018, quando fu arrestata e poi posta ai domiciliari, Maria Gabriella Rizzo era dirigente del dipartimento Turismo della Regione Calabria.
Le indagini dell’operazione “È dovere”, sono state coordinate dalla Dda calabrese e condotte dal comando provinciale delle guardia di finanza di Catanzaro.