Il movimento civico suggerisce al sindaco di Praia a Mare passi indietro su obbligo di comunicazione e sui limiti agli occupanti delle seconde case.
PRAIA A MARE – “Bene l’integrazione che chiarisce chi deve intendersi incluso nel nucleo familiare, ma servono altri correttivi relativamente a obbligo di comunicazione, tetto di occupanti per appartamento e test sierologici”.
È quanto sostiene il movimento civico Praia bene comune che ha scritto una nuova missiva al sindaco di Praia a Mare, Antonio Praticò, in merito all’ordinanza che regola la ricettività alberghiera ed extra alberghiera nella città dell’Isola Dino.
Eccole nel dettagli.
“Sostituire l’obbligo di comunicazione 10 o 15 giorni prima dell’arrivo con le modalità indicate nell’ordinanza regionale 49 del 3 giugno 2020, così come espresse al punto 3 e, contestualmente sempre prima dell’arrivo, comunicare al comune, previa creazione di un form apposito sul sito dell’ente, luogo di provenienza e indirizzo di soggiorno nonché la durata della permanenza e numero degli occupanti.
Che il numero di occupanti per alloggio delle case date in locazione venga determinato sulla base dei metri quadrati, come disposto dal decreto ministeriale della Sanità del 1975, così da determinare il numero degli occupanti in base alla grandezza dell’immobile, il rapporto persone/mq risulterebbe essere più equo e bilanciato. Un appartamento di 100 metri quadrati non può avere le stesse limitazioni di uno da 50.
Crediamo si renda necessario ulteriore integrazione sulla tipologia degli occupanti. Di fatto, nella parziale integrazione inserita con l’ordinanza 279 sono arrivate delle precisazioni, ma in queste restano fuori ad esempio gli amici. Quindi, sarebbe forse più corretto preoccuparsi dell’aspetto numerico invece che porre dei vincoli sulla tipologia degli occupanti nello stesso alloggio in modo da evitare che persone senza alcun legame, ma stretti da rapporti di amicizia, si vedano preclusa la possibilità di soggiornare a Praia a Mare.
Abolire l’obbligo da parte dei proprietari, degli affittuari, degli albergatori e delle altre tipologie di strutture ricettive da lei citate dei test sierologici rapidi per il Covid-19 in quanto tali test vanno fatti in ambienti decontaminati alla presenza di personale medico, non certo da un cameriere in una stanza d’albergo. Anzi suggeriamo di predisporre una campagna di sensibilizzazione ai test sierologici che devono essere messi a disposizione dall’ente e non dai proprietari-affittuari.
La responsabilità di raccogliere le autocertificazioni deve essere degli organi comunali e non dei proprietari, anche a mezzo Pec”.
“Noi del movimento Praia bene comune – spiega poi il coordinatore, Biagio Pepe – riteniamo fondamentale dare regole rispettose e in linea con l’emergenza epidemiologica in atto, ma allo stesso tempo più snelle e che non vadano a creare ulteriore confusione e malumore.
Siamo convinti che anche nella vostra maggioranza ci sia la volontà politica di risolvere la questione, ne sono prova le spiegazioni dell’assessore Marsiglia per meglio comprendere e fare chiarezza. Peccato però che quelle parole non trovino riscontro nel contenuto dell’ordinanza più volte menzionata.
Condividiamo che lo stato d’emergenza sanitario ancora in atto non ci permetta di abbassare la guardia e soprattutto renda necessario la tracciabilità delle persone ai fini di tutelare la salute di tutti, ma tutto ciò non deve portare a limitazioni eccessive tali da mettere a rischio la presenza di turisti nella stagione estiva, recando un danno inestimabile all’economia del paese”.