Lo sfogo del maestro Angelo Durante: “Siamo un piccolo esercito culturale e sociale, ma ci muoviamo con poche risorse e senza sostegno delle istituzioni”.
SANTA MARIA DEL CEDRO – “Molte bande musicali come la nostra rischiano di scomparire, portando nell’oblio un incredibile patrimonio culturale immateriale”.
Lo sostiene il maestro Angelo Durante, direttore della banda musicale “Giuseppe Verdi” di Santa Maria del Cedro, fondata nel 1930.
Il musicista sostiene che, come nel caso della banda da lui diretta, le associazioni culturali in genere siano vittime di abbandono, immotivato visto il contributo che apportano alle comunità in cui operano.
“Spesso – spiega Durante – si va avanti solo grazie all’apporto delle amministrazioni comunali che mettono a disposizione luoghi nei quali fare le prove. Oppure con i contributi economici di privati cittadini e attività commerciali o con quanto si ottiene per prestazioni occasionali.
Si rischia di sparire, se non si riesce ad attirare neanche nuovi musicisti. Servirebbe – questa l’idea del musicista – il sostengo della regione. Esistono dei bandi per le associazioni culturali, ma spesso la burocrazia supera per mole le risorse destinate.
Risorse che, nella maggior parte, vengono indirizzate per lo più a finanziare singole manifestazioni e non progetti bandistici, ad esempio con l’acquisto di strumenti nuovi.
Ora, quando avremo superato l’emergenza da Covid-19, auspichiamo si attivino le associazioni culturali, come quella alla quale aderiamo, l’Associazione nazionale delle bande italiane musicali autonome (Anbima) per mettere in campo iniziative volte alla nostra sopravvivenza”.
Eppure, per le bande musicali viene rivendicato un ruolo sociale che affonda le radici nella storia e che potenzialmente potrebbe contribuire molto alla formazione dell’individuo.
“Le bande – spiega ancora Angelo Durante – sono custodi della tradizione musicale e formatrici sociali.
La banda di Santa Maria del Cedro ha una lunga storia. Dai racconti tramandati nei decenni, si ricorda come sia stata tenuta in vita anche in periodi di povertà estrema, svolgendo le prove a lume di candela e muovendosi a piedi o con mezzi di fortuna pur di andare a suonare alle feste di paese.
Oggi, nell’era dell’agio, tutto pare dovuto e si fa solo se c’è voglia. Le prove sono rare e scarsamente partecipate. È difficile coinvolgere e andare oltre un’offerta standard e obsoleta con le risorse a disposizione”.
Secondo Durante, l’istituzione scolastica locale potrebbe dare il suo contributo, rifiutandosi.
“Non c’è collaborazione con le realtà associative culturali – afferma il direttore della Verdi – da parte delle scuole, soprattutto quelle dove l’insegnamento della musica è previsto anche con classi di strumento.
L’autonomia scolastica prevede attività per lo sviluppo della persona con precise identità culturali, legate al territorio e basate innanzitutto sulle richieste degli alunni e delle famiglie. Ma in zona le associazioni culturali sono messe da parte e si creano attriti.
Eppure – conclude Dutante – non siamo invisibili. In Italia ci sono una banda musicale ogni 25 mila abitanti e oltre 100 mila bandisti. In Calabria ci sono 147 bande musicali, 58 nella provincia di Cosenza. Se si considera la media di 45 musicisti a banda, nella Punta dello Stivale abbiamo quasi 7 mila suonatori. Meritiamo di più”.
Siamo nella vostra stessa situazione in tutta Italia. Le Associazioni bandistiche e filarmoniche hanno da sempre gli stessi problemi e tutti non riconosciuti da chi dovrebbe tutelare questo bene culturale e sociale. Parlo delle Provincie e Regioni che preferiscono dare sostegno alle varie della bruschetta, del cinquiale, della pannocchia, chi più ne ha ne metta basta che se magna!
La cultura musicale bandistica che è formazione al proseguo degli studi più approfonditi non interessa visto che di orchestre sinfoniche ne sono rimaste pochissime nel territorio nazionale. Unica eccezione le Bande Ministeriali. Nella scuola pubblica si insegnano quasi sempre gli stessi strumenti limitati che non permettono la formazione di alcun complesso strumentale se non piccoli gruppi. Per anni circa 25 anni io Prof. Adamo Bartolini ho portato avanti un progetto scolastico denominato “Banda Bartolini “e partecipato a numerosi piccoli concorsi in tutta Italia. Finito di insegnare causa completamento anni del servizio reso, tutto sparito nel nulla !
Forse questo oggi è il destino di noi Bande, Maestri e musicisti in questa Italia della cultura.