LOSCRIVITÙ ||| “Basta burocrazia” o “Evadere per mangiare”. Sui social un gruppo per unire le voci di imprenditori e liberi professionisti del territorio.
DI GIUSEPPE FORESTIERI*
SCALEA – Ciò che sta emergendo in queste ore rasenta il dramma economico e sociale.
Non solo occorre combattere con un crudele e invisibile mostro per tutelare la nostra salute, ma anche con inefficienze di un sistema che sfiorano l’inverosimile, pur essendo nel 2020 e in un Paese altamente civilizzato e innovativo.
A pagarne le spese sono anche e soprattutto i titolari di Partita Iva, quelli che hanno dovuto abbassare le saracinesche.
Ancora si va avanti con punti, virgole, punti e virgole. La burocrazia la fa da padrone, anche adesso. Oggi, più che mai, gli imprenditori in ginocchio gridano a voce alta: “Liberateci, almeno adesso, dalla burocrazia eccessiva”.
Si assiste impietosi ad un a mortificante richiesta di una elemosina di 600 euro, tutti accalcati su un sito internet. Non quello dell’ultimo ente di periferia del Sud Italia, ma di un colosso che gestisce una miriade di dati.
Il paradosso è che dopo essere entrati in piattaforma si passano minuti e minuti a caricare dati già forniti in fase di registrazione o, ancor più grave, a chiedere dati già in possesso dell’amministrazione stessa, lasciando al povero titolare di Partita Iva il dubbio che un suo errore possa pregiudicare l’ottenimento del minimo e giusto indennizzo.
È tutto assurdo, in piena emergenza Covid19 e nel 2020.
Le Partite Iva dell’Alto Tirreno cosentino stanno aderendo al Gruppo Facebook “Difendiamo le Partite Iva – Alto Tirreno cosentino”.
CLICCA QUI E UNISCITI AL GRUPPO PUBBLICO
Io sono tra gli ideatori di questo luogo nel quale far sentire la propria voce e rivendicare i propri diritti.
Le richieste che si rincorrono sono sempre le stesse: “Basta burocrazia”, “liquidità subito, non possiamo aspettare domani per far mangiare oggi i nostri figli”, “a questo punto bisogna evadere per poter mangiare. Maledetti”, “Senza nessuna strategia, niente di niente, che schifo”.
È chiaro che è sbagliatissimo usare o “consigliare” comportamenti illegali che vanno anzi demonizzati, ma è palese la rabbia di chi grida “Conte, ma le bollette della luce e gas non erano sospese?”.
Proprio su questo aspetto molti lamentano che gli operatori del settore delle utenze hanno comunque addebitato le bollette in scadenza in questo periodo.
Insomma, in questo momento di forte instabilità necessita cercare insieme di ristabilire la calma (anche se è difficile) e coordinare gli sforzi per chiedere una mano importante per l’economia del Paese fatta di tante Pmi.
*Commercialista
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