“Sono velenosi, non consumateli” affermano alcuni produttori di Santa Maria del Cedro vittime di furto di cedri nel periodo che precede la raccolta per gli ebrei.
SANTA MARIA DEL CEDRO – “Se di questo periodo li trovate sulle bancarelle, non comprateli. Se li avete acquistati, non mangiateli”.
Rigiriamo ai lettori l’appello di alcuni produttori di cedro di Santa Maria del Cedro che, nei giorni scorsi, hanno subito il furto di buona parte del prodotto nelle loro cedriere.
Il motivo? “Sono nocivi per la salute umana – ci hanno detto -, se ingeriti prima di 60 giorni dal trattamento” al quale sono sottoposti nei mesi di luglio e agosto in previsione della vendita ai rabbini per la festa del Sukkot.
Il “frutto sacro” agli ebrei viene raccolto tra settembre e ottobre.
In questo periodo, infatti, i cedri sono trattati con prodotti nocivi, ma indispensabili per conferire al frutto le caratteristiche richieste per essere utilizzato durante la festa ebraica.
Dunque – come spiegano gli agricoltori derubati – un prodotto non destinato al consumo o alla trasformazione, ma semplicemente ornamentale. Le persone interessate sostengono inoltre che, con buona probabilità, questi frutti sono finiti sulle bancarelle di prodotti tipici presenti in zona.
Per la cronaca il furto è avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì scorsi ed è stato denunciato ai carabinieri della locale stazione. Secondo una prima stima, sono circa 800 i cedri trafugati.
Ogni singolo cedro prodotto per essere venduto agli ebrei può arrivare a costare diverse decine di euro. “Il danno economico – ci hanno spiegato i produttori – c’è, ma non è nulla rispetto al pericolo che si può correre consumandolo in questo momento”.