Tra un’indagine e l’altra, l’amministrazione comunale ha sempre gli inquirenti alle calcagna, secondo i gruppi di minoranza.
FUSCALDO – “Se le questioni giudiziarie sono più di una e non riguardano sfere personali del singolo, ma lo coinvolgono nell’esercizio delle sue funzioni di amministratore pubblico allora, non una sentenza di piazza, ma una riflessione profonda è d’obbligo”.
Lo sostengono all’unisono due gruppi di minoranza nel Consiglio comunale di Fuscaldo: Il futuro che vogliamo e Fuscaldo è noi.
“Cosa hanno procurato nella gestione dell’ente comunale – proseguono – queste infinite e per niente concluse vicende giudiziarie?
Come mai da diverso tempo si assiste a continue incursioni in municipio di carabinieri, degli uomini della procura e della guardia di finanza?
Perché ben nove parlamentari della Repubblica hanno chiesto al ministro dell’Interno di promuovere d’urgenza l’accesso presso il Comune di Fuscaldo” per valutarne lo scioglimento per infiltrazioni e condizionamenti di natura mafiosa?
“È davvero corretto attribuire le colpe di ritardi, malfunzionamenti e mancati interventi sul territorio, tesi a garantire i servizi primari – chiedono ancora i consiglieri di minoranza –, alla inciviltà della popolazione, denunciata dal sindaco, o alla pesante burocrazia e alla inefficienza degli uffici?
Chiediamo se quanto sta accadendo da più tempo non abbia contribuito ad instaurare anche nei dipendenti comunali un clima di ansia e timore.
Incomprensibili lungaggini amministrative, aziende private che non partecipano ai bandi di gara publicati dagli uffici, isolamento politico del nostro comune rispetto a sane realtà in crescita di altri paesi limitrofi”.
I gruppi di opposizione parlano quindi di “pessimo sistema Fuscaldo” e si ribellano allo stato delle cose, rifiutano il gioco dello scaricabarile.
“Questa è la triste storia della Fuscaldo odierna. Adesso tutti concentrati sulla manifestazione Alici in Festival. Poi si invocherà l’innocente Santo patrono per una improbabile protezione rispetto a tutte le maldicenze e alle interminabili vicende giudiziarie degli attuali governanti.
Non ci siamo mai occupati – concludono – di commentare questioni giudiziarie riguardanti i maggiorenti dell’amministrazione a guida Ramundo. Non rientra nelle nostre prerogative e nei nostri pensieri, perché ci interessano le questioni politiche e la risoluzione dei problemi della collettività. Ma le riflessioni che poniamo sono d’obbligo”.