In permesso per assistere parenti disabili sbrigavano faccende private e andavano in tv. Accusati di falsità materiale e truffa ai danni dello Stato.
CASSANO ALLO IONIO – Sfruttavano permessi e congedi, ottenuti per assistere parenti disabili, per sbrigare faccende personali. Andavano anche fuori regione e addirittura partecipavano a spettacoli ed eventi televisivi.
Per rendere più credibile il loro raggiro avevano spostato la propria residenza a casa degli infermi.
Due dipendenti pubblici dello Ionio cosentino sono stati denunciati dalla guardia di finanza alla Procura della Repubblica di Castrovillari. Le accuse sono di falsità materiale e truffa ai danni dello Stato.
I presunti dipendenti infedeli ora rischiano il carcere da 1 a 6 anni, una multa fino a 1549 euro, il procedimento disciplinare dell’ente per cui lavorano e l’obbligo di restituzione dell’indebito percepito.
Ovvero, circa 23 mila euro, per 117 giorni di assenza per permesso e 169 giorni di congedo. Senza contare che l’ente pubblico raggirato ha dovuto sopperire alle loro assenze e che l’Inps è stata chiamata a rimborsare la quota di retribuzione anticipata dal datore di lavoro.
Sulla vicenda ha indagato la compagnia della guardia di finanza di Sibari su delega del procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla e coordinati dal sostituto Antonino Iannotta.
Le fiamme gialle hanno approfondito una periodo di tre anni, dal 2017 ad oggi, per accertare cosa realmente i due dipendenti facessero nei periodi di mancanza dal posto di lavoro.
Come da prassi, li hanno seguiti, fotografati e filmati e hanno intercettato le loro conversazioni telefoniche.