EDITORIALE ||| Qualcuno ha scattato una foto della persona morta oggi alla stazione di Praia a Mare. Una riflessione su quanto sappiamo essere inumani.
PRAIA A MARE – Qualcuno ha scattato una foto al corpo martoriato della persona che questa mattina ha perso la vita sul binario 2 della stazione ferroviaria di Praia a Mare.
Una cosa atroce, fatta in spregio a un fatto luttuoso. Qualcosa che dovrebbe farci riflettere su chi siamo e sul come, ormai, il valore del rispetto per la morte si sia inchinato alla spettacolarizzazione. Anche in privato.
Quel che penso è che questo gesto è infame e inumano. Già a scattare una foto con lo smartphone di un corpo maciullato ci vuole fegato, ma per distribuirlo nelle chat degli amici cosa serve?
In attesa di capire a chi appartenga quel corpo, la cronaca di queste ore mette in condizione di formulare una riflessione.
A contribuire a comportamenti come questo il mondo dell’informazione contribuisce. Partendo dai format nazionali basati sulla estremizzazione del truce, del cruento, fino a certi siti di informazione locale che giocano la loro partita dei guadagni pubblicitari andando a caccia di qualche click in più.
Poco fa, infatti, notavo che un sito del Basso Tirreno cosentino ha diffuso la notizia utilizzando una foto non corrispondente al fatto, presa da internet, che mostra una bara scoperchiata affianco a un treno fermo.
Lo stesso sito che qualche giorno fa a proposito di un grave incidente che ha falciato tre vite sulla strada nel Vibonese parlava di “Alba di sangue”.
In quel caso, come per l’improvvida diffusione della foto di oggi, mi chiedo: e se si trattasse di un nostro caro? Saremmo così spavaldi nel diffondere quell’immagine? Così “leggeri” da titolare un fatto di cronaca scomodando titoli cinematografici?
Io penso che tutti, noi compresi, dobbiamo riflettere e scegliere qualcosa di diverso. Di tornare ad essere più umani, ad esempio.
bravo