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Veleni in un torrente di Fuscaldo, sequestrato impianto alluminio

Liquidi dal capannone al torrente con un tubo abusivo. Così arsenico e selenio finivano nel mare di Fuscaldo. Indagato l’amministratore.

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FUSCALDO – Sversavano sostanze tossiche in un torrente di Fuscaldo.

I carabinieri della compagnia di Paola hanno sequestrato un impianto industriale. L’amministratore è indagato dalla procura per il reato di scarico di acque reflue industriali contenenti sostanze pericolose.

Nella fattispecie, l’Arpacal avrebbe individuato concentrazioni di selenio e alluminio fino a 6 volte superiori alle soglie previste per legge.

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Le indagini

Il reato è stato accertato dall’Arma in un impianto industriale di Fuscaldo per la verniciatura dell’alluminio e la fabbricazione di accessori per serramenti. A dicembre scorso, a seguito di controlli hanno individuato lo scarico sospetto.

Un tubo del diametro di 8 centimetri correva per oltre 50 metri dall’impianto verso un torrente (e da qui in mare). In particolare, la conduttura abusiva era collegata tramite pompa elettrica a una vasca da 10 mila litri utilizzata nel ciclo di lavorazione.

I liquidi che finivano in mare sono stati descritti dai militari come “sostanza liquida incolore e dall’odore acre”. In quella circostanza i carabinieri hanno disattivato e sequestrato la pompa.

Contestualmente hanno richiesto campionamenti e analisi specifiche all’Arpacal sulle sostanze presenti nell’area prossima allo scarico abusivo, nell’impianto di depurazione e nella vasca.

Questo l’esito riferito dai carabinieri: “Superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione tra le 4 e le 6 volte dei parametri selenio e alluminio. Le analisi condotte sui campionamenti effettuati all’interno della vasca del ciclo produttivo dello stabilimento, hanno cristallizzato un pH molto acido, inferiore al minimo previsto dal D. L.vo 152/2006, delle acque reflue oggetto di scarico.

Con riferimento al campione di prova prelevato a monte (a 35 metri circa) del tubo di scarico, non è emerso il superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione”.

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Il procuratore capo di Paola, Pierpaolo Bruni

Il decreto di sequestro preventivo

Alla luce di queste attività, il procuratore capo di Paola, Pierpaolo Bruni, ha chiesto e ottenuto dal Gip il decreto di sequestro preventivo dell’impianto industriale di Fuscaldo. Decreto poi notificato nelle scorse ore dai carabinieri della compagnia di Paola, aliquota radiomobile.

Destinatario del provvedimento, l’amministratore unico e legale rappresentante della società preposta alla gestione dell’impianto.


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