Due persone di Chiaravalle Centrale individuate dai carabinieri come presunti responsabili di una tentata rapina a due anziane con l’uso della violenza.
CHIARAVALLE CENTRALE – Avevano immobilizzato e picchiato due anziane, madre e figlia, mentre erano all’interno della loro abitazione.
Marchese Claudio, 31 anni, è stato trattenuto in stato di fermo presso le camere di sicurezza della compagnia di Soverato, capitanata da Gerardo De Siena, mentre il presunto complice è stato deferito in stato di libertà.
Ritenuti i presunti responsabili delle violenze, entrambi di Chiaravalle Centrale, sono accusati di tentata rapina aggravata in concorso.
Il Gip di Catanzaro, su richiesta della locale Procura, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del 31enne che pertanto è stato tradotto presso la Casa circondariale di Catanzaro-Siano.
I fatti addebitati risalgono alle 18 di lunedì scorso, quando i due, con volto travisato da passamontagna e armati di pistola, hanno fatto irruzione all’interno dell’abitazione delle malcapitate vittime, avventandosi contro le stesse.
Hanno immobilizzato una delle due donne, legandole mani e piedi alla sedia con un nastro adesivo da imballaggio. Poi l’hanno colpita violentemente al capo con un bastone di ferro.
Subito dopo hanno percosso l’altra donna con calci e pugni al torace e l’hanno strattonata prendendola per i capelli con la minaccia di scaraventarla nel caminetto acceso.
Tutto ciò con la richiesta esplicita di farsi consegnare denaro o altri oggetti di valore. Dopo aver appreso dell’indisponibilità di quanto richiesto, i due si sono allontanati, dileguandosi nelle campagne circostanti.
Immediato l’intervento dei carabinieri della stazione di Chiaravalle Centrale e del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Soverato.
Dopo aver eseguito un accurato sopralluogo e sentito le vittime – nel frattempo trasportate d’urgenza all’ospedale di Soverato – e altre persone informate sui fatti, si sono subito messi alla ricerca dei responsabili.
Le ricerche si sono protratte per tutta la notte fino a quando i militari hanno identificato e rintracciato i due rapinatori presso le rispettive abitazioni.
“Nella circostanza – si legge in un comunicato stampa –, grazie alle accurate perquisizioni personali, veicolari e domiciliari, è stato possibile corroborare il quadro indiziario, mediante il sequestro del bastone utilizzato e di alcuni indumenti personali, ritenuti compatibili con quelli indossati durante l’evento delittuoso.
Il suddetto materiale, trattenuto presso il reparto operante, verrà inviato al Ris di Messina, per agli accertamenti di rito”.
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