Tra maggioranza e minoranza lo scontro si acuisce. Due tesi contrapposte e una certezza: le conflittualità. Molti consiglieri non dovrebbero votare nel prossimo consiglio
PAOLA – Debiti, il prezzo salato lo pagherà ancora la città di Paola?
Tra maggioranza e minoranza è nuovamente scontro politico. Per la squadra di governo occorrerà reperire la documentazione “carente” nei fascicoli del dissesto.
Ma per l’opposizione non ci siamo con i tempi che ormai sono abbondantemente scaduti. E in ogni caso sussistono condizioni di conflittualità. Per dirla con le parole del consigliere comunale Basilio Ferrari di “incompatibilità”.
Non potranno votare molti consiglieri comunali tra cui il sindaco. Non è un caso che alla fine nell’ultimo civico consesso si siano astenuti in quattro. Oltre al primo cittadino non hanno votato Francesco Sorace, Ivan Ollio e Josè Grupillo.
Per l’opposizione consiliare di centrosinistra, che si è riunita nuovamente per fare il punto della situazione, non dovrebbero votare al prossimo civico consesso addirittura tra i sette e gli otto componenti. Vale a dire chi nel passato potrebbe avere avuto un ruolo nella formazione dei debiti.
Ma andiamo alle tesi della maggioranza. A riguardo delle posizioni debitorie escluse, secondo la squadra amministrativa, sono state tolti 988.515,67 euro (per cui l’ente ha fatto ricorso al Tar).
E ancora ci sono posizioni debitorie escluse e non più sussistenti in quanto pagate per un ammontare di 1.664.915, 95 di euro.
Infine, è emerso che in parte su un ammontare di 864.779,35 alcuni debiti sono stati pagati e per altri non può individuarsi alcun soggetto ritenuto responsabile.
Ci sarebbero quindi, secondo l’amministrazione, posizioni residue escluse per 1.794.376,66 di euro che richiedono una corretta individuazione dei responsabili della formazione del debito.
I 5 milioni e 300 mila euro vengono quindi “scremati”. Occorrerà poi esaminare un altro milione di euro per verificare se le richieste sono ammissibili o meno.
Ma in ogni caso l’ammontare di questi debiti sono la risultanza di un organo terzo alla politica: la commissione straordinaria di liquidazione.
È un caos di cifre e numeri. In ogni caso sono anche emersi debiti “fantasma” come ha fatto notare la minoranza, debiti per i quali non si trovano pezze giustificative e non si consce l’ammontare. Chi li pagherà questi?
In assise si dovrebbe tornare a gennaio. Entro fine mese però l’ente dovrebbe fare l’assestamento di bilancio per il riconoscimento dei debiti e a questo punto rischia di non potervi procedere. Il comune potrebbe uscirne economicamente a pezzi.
Se si dichiarerà il dissesto le tasse torneranno alle stelle. Dovranno essere aumentate al massimo nuovamente. E questa è anche la preoccupazione della minoranza di centrosinistra rappresentata in consiglio da Pino Falbo, Anna Anselmucci e Giuliana Cassano.
Senza dimenticare che la battaglia politica è appena iniziata e i consiglieri di opposizione sono pronti a riservarsi di rappresentare agli organi competenti eventuali situazioni a dir poco “anomale”. Del caso è stato interessato il prefetto e non è escluso che proprio allo stesso ricorreranno nuovamente i consiglieri di minoranza.