L’iter progettuale per il parco eolico tra Mongrassano, Cervicati e San Marco Argentano fa passi in avanti. Sorge un comitato che si oppone alla realizzazione
MONGRASSANO – Un comitato per dire no No al Parco eolico Aria del vento si è costituito nei giorni scorsi a seguito di un incontro a Mongrassano.
Il comitato No pale sostiene la difesa del territorio, delle sue bellezze e cerca il coinvolgimento nella causa delle istituzioni locali.
Nel mirino degli ambientalisti il progetto per la realizzazione del parco eolico Aria del vento tra i comuni di Mongrassano, Cervicati e San Marco Argentano.
Il progetto è di un privato del settore, la società Siemens Gamesa renewable energy Italy Spa. Si parla di sei pale eoliche da 150 metri l’una e che dovrebbero sorgere sul crinale dell’Appennino Paolano.
L’iter, partito molti anni fa, ha di recente registrato alcuni passi in avanti. Ad agosto, infatti, il dipartimento Infrastrutture, Lavori pubblici e Mobilità della Regione Calabria, ha decretato l’“occupazione d’urgenza preordinata all’espropriazione ed autorizzazione all’occupazione temporanea delle aree”. Lo scorso 1° ottobre, inoltre, si è registrato anche l’asservimento coattivo delle stesse.
“L’avvio dell’iter per la realizzazione degli impianti – sostengono dal comitato – ha rimesso prepotentemente al centro dell’attenzione le preoccupazioni degli abitanti del luogo per quelle che saranno le conseguenze idrogeologiche e paesaggistiche successive alla messa in opera delle invadenti strutture”.
Sono molte le ragioni del No opposto dal comitato “No pale” al parco eolico di località Aria del vento.
A partire dalla vicinanza all’area della nota frana di frazione Cavallerizzo. “L’attuale responsabile regionale della protezione civile, Carlo Tansi – spiegano ancora gli attivisti –, ha individuato e segnalato tutto il territorio come altamente sismico, poggiando su una faglia che va da San Fili fino a Fagnano Castello”.
Le torri, inoltre, potrebbero ostacolare il volo dei canadair in un’area spesso oggetto di incendi boschivi in estate.
Il parco – sostengono inoltre dal comitato – influenzerà il percorso turistico-religioso, da poco inserito nei Cammini d’Italia, che ricalca i movimenti compiuti da San Francesco di Paola, patrono della Calabria.
“No pale” chiede ai sindaci del territorio di ripensarci: “Si potevano trovare altri luoghi, senza danneggiare la bellissima scenografia ambientale della Montagna Magna”.
Tra i componenti del comitato, il presidente Carmine Bruno e i vice Carlo Villella e Augusto Pugliese.
“Questa nostra azione responsabile – fanno sapere – non è una dichiarazione di guerra. È nostra intenzione lasciare a chi viene dopo di noi quello che i nostri nonni e i nostri genitori hanno costruito per noi. Ricordandoci quell’assioma che ci ricorda che le bellezze naturali non si ereditano, ma si prendono solo in prestito dai nostri figli, a cui dobbiamo restituire intatto questo immenso e straordinario patrimonio”.
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