Domani incontro con la dirigenza dell’istituto comprensivo. Due multiclasse al posto di una sola ma la proposta non piace ai genitori
AIETA – È in programma domani mattina un incontro tra genitori e dirigenza scolastica per trovare una soluzione all’accorpamento delle classi della primaria di Aieta.
Le famiglie sono state convocate dalla dirigente dell’Istituto comprensivo di Praia a Mare. Sarà loro sottoposta una proposta da votare. Ma da mamme e papà non filtra ottimismo.
“Potrebbe trattarsi – hanno ipotizzato – della riproposizione di quanto suggeritoci dal provveditore stesso, prima dell’inizio dell’anno scolastico. Ovvero, di proporre alla dirigenza locale la creazione di due multiclassi, anziché di una sola. Una accorpando una classe alla quarta, l’unica che ha i numeri per esistere da sola, e l’altra unendo le restanti tre”.
Una proposta che non era comunque piaciuta ai genitori perché non risolveva il problema della coabitazione forzata. Ma soprattutto: perché il provveditore non ne ha parlato direttamente con la dirigente scolastica? Bene l’indipendenza tra le parti, ma di certo non aiuta la ricerca di una soluzione che preservi gli alunni.
È uno degli elementi tra i più controversi della vicenda balzata agli onori della cronaca in questi giorni. Come è noto i genitori degli alunni della scuola primaria di Aieta protestano contro l’accorpamento delle classi. Chiedono una soluzione al provveditorato di Cosenza e alla dirigenza scolastica, senza però ottenere al momento nulla.
Intanto, si è svolta questa mattina ad Aieta la protesta pacifica per il disagio nelle scuole. L’evento è stato ampiamente partecipato dalla popolazione locale. In campo anche l’amministrazione comunale.
Per l’occasione il pulmino scolastico è giunto vuoto davanti ai cancelli della scuola. Da alcuni giorni, come raccontato, gli alunni non stanno frequentando.
“Servirebbe almeno un altro insegnante”, questa la richiesta dei manifestanti. Segnalato inoltre il problema di un alunno disabile. Pur con il supporto di un’insegnate di sostegno si trova a frequentare le lezioni nel “caos” di una multiclasse.
I manifestanti hanno posto l’accento su un dato incontrovertibile: tutti gli alunni del Paese hanno diritto a una scuola di qualità. Requisito che però viene meno quando tutti gli alunni di una scuola sono concentrati in una unica classe.
“E il diritto alla scuola di qualità – hanno detto i genitori dei bambini di Aieta – non va misurato sui numeri. Anche i piccoli comuni ne hanno diritto. Anzi – aggiungono –, qui questo diritto è ancora più fondamentale. Non potrà esserci vita per un paese dell’entroterra se manca l’istruzione pubblica come presenza dello Stato e crescita culturale e civile. Si fa presto a parlare di valorizzazione dei borghi, se poi si nega il diritto reale alla sopravvivenza”.
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