Il cardinale Amato in occasione della divulgazione della venerabilità di monsignor Castrillo: “Sperare in miracolo”. Procede il processo per la canonizzazione del già vescovo della diocesi San Marco Argentano – Bisignano.
SAN MARCO ARGENTANO – “Per la sua beatificazione bisogna ora pregare e sperare in un miracolo di Dio per sua stessa intercessione”.
Così il Cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei santi, ha spiegato quale sarà il passaggio successivo, condizione necessaria ed esclusiva, verso la canonizzazione del Venerabile Monsignor Agostino Ernesto Castrillo.
Ieri, giovedì 7 dicembre 2017, durante la solenne celebrazione nella cattedrale di San Marco Argentano è stata data lettura dell’atto della Venerabilità del Servo di Dio, già vescovo delle diocesi San Marco Argentano e Bisignano, al quale la Chiesa ha riconosciuto di aver vissuto le tre virtù teologali, fede, speranza e carità, e le quattro virtù cardinali, prudenza, giustizia, fortezza e temperanza, in modo eroico.
Il processo per la canonizzazione
Perché un venerabile sia proclamato beato occorre, salvo dispensa papale, che siano passati almeno cinque anni dalla sua morte e che si sia verificato un miracolo ascrivibile all’intercessione del candidato stesso.Se poi – come ha spiegato il Cardinale Amato – attraverso lo stesso tipo di procedimento c’è il riconoscimento di un secondo miracolo si arriva alla proclamazione della santità.
“Nell’iter della causa di Monsignor Castrillo – ha detto il Cardinale Amato durante la sua omelia – i testimoni hanno visto in lui lo splendore sia delle virtù teologali, sia di quelle cardinali, accompagnate da una ricca corona di altre piccole virtù, come la povertà, l’obbedienza, l’umiltà e la mansuetudine.
In Monsignor Castrillo – ha sottolineato il prefetto della Congregazione vaticana – è la carità la virtù più appariscente della sua santa esistenza. Egli aveva un amore immenso e continuo verso Dio, la cui gloria e la cui volontà erano il fine e il respiro della sua vita, il movente principale”.
Chi era Agostino Ernesto Castrillo
Una vita breve quella di Monsignor Castrillo, morto a cinquantuno anni a causa di una brutta malattia. Era nato nel 1904 a Pietravairano in provincia di Caserta. Nel 1927 fu ordinato sacerdote ad Ascoli Satriano nel foggiano. Nel 1953, papa Pio XII lo nominò vescovo delle diocesi di San Marco Argentano e di Bisignano.
“All’amore di Dio – ha aggiunto il cardinale Amato illustrando la figura del Venerabile – si accompagnava la devozione alla Madonna, l’obbedienza al papa e la venerazione dei santi”. La sua attenzione per gli ultimi, i poveri, i bisognosi, i malati, la sua bontà e la sua carità sono stati dunque gli elementi principali del processo di canonizzazione.
La celebrazione di giovedì 7 dicembre
La celebrazione è stata voluta dal vescovo della diocesi Leonardo Bonanno proprio alla vigilia della festa dell’Immacolata e al termine del pellegrinaggio nelle comunità parrocchiali della Madonna di Fatima.
“Perciò – ha detto Bonanno – a conclusione della Peregrinatio Mariae e a motivo del legame spirituale con il nostro Venerabile, consacro in questo giorno solenne, l’intera diocesi al cuore Immacolato di Maria, come richiesto più volte dalla Madonna nelle sue apparizioni a Fatima, sicuro che la figura luminosa del serafico pastore rifulgerà quale messaggeri di pace e di bene per il nostro popolo”.
Alla celebrazione hanno preso parte tutti i parroci della diocesi, rappresentanti politici e delle forze dell’ordine.