Attacco per via affissione alle cariche rappresentative di Italia Nostra. Accuse riguardano spaccio di droga e corruzione. La reazione indignata di Laprovitera, Mandato e Ariete. “Calunnie e nauseanti menzogne”.
SAN NICOLA ARCELLA – Manifesti diffamatori contro gli ambientalisti: indagano i carabinieri.
Sui muri di tre comuni, Praia a Mare, Tortora e San Nicola Arcella, alcune notti fa sono apparsi manifesti a firma di un anonimo Comitato per la legalità con foto e scritte contenenti accuse nei confronti di tre componenti della sezione Alto Tirreno cosentino dell’associazione Italia nostra.
Non componenti qualsiasi: si tratta del presidente Roberto Laprovitera, del vice Giuseppe Mandato e del segretario tesoriere Maurizio Ariete.
I contenuti del manifesto sono stati definiti calunniosi dai diretti interessati. Si va da cose minime come aspetti che riguardano la sfera personale fino ad accuse di gravi reati.
Il vicepresidente Mandato, secondo gli anonimi, coltiverebbe e spaccerebbe marijuana con la complicità del fratello gemello. Il presidente Laprovitera ed il segretario Ariete sono stati invece accusati di corruzione avendo approfittato a suo tempo dei loro ruoli. Sindacalista, il primo, finanziere il secondo. In questi ultimi casi si parla addirittura di “tangenti” e “mazzette” intascate.
Laprovitera, inoltre, è accusato di tenere in stato di degrado una sua proprietà. Le foto, che corredano il manifesto, son infatti riferite ad una costruzione fatiscente e disseminata di rifiuti. Lo stabile si trova a Praia a Mare. “Quella proprietà – ha precisato Laprovitera – non è nelle mie disponibilità. E’ un lascito indiviso tra una miriade di eredi, tra cui anche io”.
“Calunnie e nauseanti menzogne” si difende Italia nostra.
“Si tenta di colpire la nostra associazione e i suoi rappresentanti più impegnati sul territorio e di fermarne l’operato. Le frasi calunniose, che denunciano da subito la statura di chi le ha espresse, non si rivolgono direttamente contro l’operato della sezione Alto Tirreno Cosentino, ma tentano di colpire questa attraverso le persone dei suoi massimi rappresentanti utilizzando l’arma della calunnia.
Tale atto, dal chiaro scopo intimidatorio, e dai connotati a dir poco delinquenziali e mafiosi, non può non essere messo in relazione con l’attività che Italia Nostra sta sviluppando ormai da diverso tempo a tutela ed a salvaguardia del territorio e dell’ambiente. Attività che nostro malgrado potrebbe essere entrata in rotta di collisione con soggetti che vedono messi in pericolo i loro interessi particolari.
In questi anni, come tutti sanno, Italia nostra ha affrontato innumerevoli questioni in un’attività che si è manifestata e sviluppata alla luce del sole, in piena trasparenza.
Gli esponenti di Italia nostra nella mattinata del 19 settembre 2017 hanno presentato formale querela presso i carabinieri di Praia a Mare sia in proprio, sia a tutela dell’associazione, riservandosi la costituzione di parte civile e chiedendo che vengano effettuati accurate ed approfondite indagini per individuare i responsabili di tali affissioni che potrebbero non essere passati inosservati.
Italia nostra ritiene che tale gesto intimidatorio non sia assolutamente da sottovalutare nella sua gravità e non esclude affatto che esso possa ripetersi in nuove forme.
Tutto ciò non frenerà l’attività dell’associazione che proseguirà con maggiore vigore e convinzione e che porterà avanti con serenità e determinazione senza indietreggiare di un solo centimetro”.
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