Il Comune ha avviato gli ultimi pagamenti per la messa in sicurezza delle vasche della discarica di Piano dell’Acqua. L’area è sempre degradata e non si hanno ancora tracce degli interventi sulla “discarica incontrollata”.
SCALEA – Undici anni.
È quanto è stato necessario al Comune di Scalea per concludere i procedimenti relativi alla messa in sicurezza delle famigerate vasche della discarica di Piano dell’Acqua.
Nel giro di pochi mesi, l’ente ha infatti predisposto il saldo o l’impegnativa delle somme necessarie a chiudere i conti con la ditta che ha operato sulle due vasche. Queste sono entrambe esaurite e prossime alla vecchia discarica comunale.
L’ultimo atto riguarda la Vasca B ed è di qualche giorno fa. In questo caso l’iter era partito nel 2006.
Per la Vasca A era stato invece avviato tre anni dopo grazie a un finanziamento da 1milione di euro della Regione Calabria.
In entrambi i casi il comune ha dovuto stanziare somme poco superiori ai 100mila euro. Complessivamente, la spesa per la messa in sicurezza delle due vasche, affidata sempre alla stessa ditta, è stata di oltre 2milioni di euro.
Ma Piano dell’Acqua è ancora nella morsa del degrado
Nonostante questa spesa l’area continua ad essere degradata e inquinata. Molti gli ignoti che sfruttano Piano dell’Acqua per l’abbandono incontrollato di rifiuti di ogni genere. Un fenomeno che non si riesce ad arginare e che genera malcontento tra gli abitanti della località scaleota.
Ad essere maggiormente interessata dagli abbandoni di rifiuti è la Vasca B. Questa, nel 2010, era stata sequestrata dalla polizia provinciale su mandato della Procura della Repubblica di Paola. Furono accertati reati ambientali e carenze tecniche nei sistemi di antincendio e captazione del biogas. Fu quel sequestro a dare il via ai lavori di messa in sicurezza.
Ma nell’operazione del 2010 i sigilli interessarono anche la stazione di trasferimento, oggi ancora funzionante e, soprattutto, la cosiddetta “Discarica incontrollata”.
La discarica incontrollata
Ovvero la “buca” comunale risalente agli Anni ’80 in cui, semplicemente, venivano interrati i rifiuti prodotti in città. Piano dell’Acqua è considerata come sito ad alto rischio dalla Regione Calabria e il piano delle bonifiche indica contaminazioni del terreno e delle falde acquifere.
Oggi, la discarica incontrollata, circondata dalle vasche A e B, appare come una collinetta ed è in attesa, anch’essa, di essere messa in sicurezza. L’iter, partito a fine 2012, è gestito direttamente dalla regione che ha anche approvato il progetto definitivo e stanziato 2milioni 754mila euro.
Ma del tutto non si hanno più notizie da diverso tempo. Il progetto prevede il “capping” per isolare i rifiuti ed evitare infiltrazioni d’acqua e un sistema di drenaggio del percolato che confluirà in un depuratore realizzato sul posto.