I canali Varchera e Revoce inquinano il mare. Arpacal interviene per l’ennesima volta a Scalea dopo analisi di fine agosto. Divieto di balneazione nei punti incriminati. Ora di nuovo la palla all’amministrazione comunale.
SCALEA – Di nuovo problemi di balneabilità nel mare di Scalea in corrispondenza dei canali Varchera e Revoce.
Lo rende noto l’Arpacal in una nota alla stampa nella quale sostiene di avere informato il sindaco Gennaro Licursi e gli altri enti competenti.
“Nei campioni di acqua di mare prelevati il 28 agosto scorso lungo il litorale di Scalea – scrive Arpacal – è stato riscontrato un valore di enterococchi intestinali superiori ai limiti (200 UFC/ 100 ml) previsti dal D.lgs. 116/08. Le aree corrispondenti sono, quindi, tornate nuovamente, come nelle settimane passate, non idonee alla balneazione”.
I dati forniti da Arpacal
Questo il quadro riassuntivo degli sforamenti dei limiti di legge allo sbocco dei due canali del comune di Scalea.
- 100 metri Dx Canale Revoce” — Enterococchi= 375 UFC / 100 ml
- 100 metriSx Canale Revoce” — Enterococchi= 300 UFC / 100 ml
- 100 metri Sx Canale Varchera” — Enterococchi= 205 UFC / 100 ml
Ora, si rinnoverà dunque il consueto iter che prevede l’emanazione di apposita ordinanza di divieto di balneazione. La popolazione dovrà essere avvista dal comune che dovrà inoltre identificare e rimuovere la causa dell’inquinamento.
Seguiranno campionamenti e analisi suppletivi. In caso di esito positivo si potrà rimuovere il divieto di balneazione.
La posizione del sindaco Gennaro Licursi
Di recente il sindaco Licursi è intervenuto in merito. Ha escluso che la faccenda sia collegata al depuratore e ha sostenuto la necessità di effettuare controlli lungo tutto il percorso dei due canali dove nei mesi scorsi sarebbero anche stati individuati e otturati “scoli sospetti”.