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Al Cristo di Maratea a rotelle, solo grazie ai vigili

La testimonianza di un turista diversamente abile. “Cristo di Maratea spettacolo irrinunciabile ma impossibile senza l’aiuto di due vigili”. Il racconto è fatto di aspettative, delusione e infine incredulità e gratitudine per un bel gesto che valeva la pena d’esser raccontato.

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MARATEA – Se non fosse stato per due vigili della polizia municipale non avrebbe potuto godere dello spettacolo naturale offerto dalla sommità di Monte San Biagio a Maratea, dove poggia la statua del Redentore.

È successo a un turista ligure e alla sua famiglia in vacanza sul territorio. Hanno voluto condividere con tutti la loro esperienza attraverso le pagine del nostro sito.

L’entusiasmo per la proposta di visitare Maratea, Perla del Mediterraneo, il complesso monumentale di Monte San Biagio e la statua del Redentore, vero simbolo della rinomata località turistica lucana. L’apprezzamento per la possibilità concessa ai disabili di raggiungere gratuitamente con il proprio veicolo il piazzale in quota. La delusione nello scoprire che con la sua sedia a rotelle non avrebbe potuto salire fino ai piedi della statua.

Infine, l’intervento di due persone per bene.

Tutto bene fino a quella scalinata sotto il sole

L’esperienza al Cristo di Maratea, mia e della mia famiglia, si divide in diverse emozioni. La paraplegia mi costringe a convivere con la mia sedia a rotelle da quasi 20 anni. Nonostante ciò, niente o quasi riesce a fermarmi. Con mia moglie giro il mondo.

Arrivato a Maratea, grazie ad amici della zona, nasce spontaneo il desiderio di salire a vedere e conoscere il Cristo da vicino ed ammirare il panorama mozzafiato. Le informazioni che ottengo prima della partenza sono: “Per i normodotati c’è la navetta e ai disabili è consentito salire fino alla Chiesa”. Il pensiero è automatico: “È accessibile”!

Arriviamo fino in cima alla montagna, parcheggiamo nei posti riservati e ci avviamo verso il Cristo. A primo impatto noto che tutto è stato ristrutturato da poco. Tutto molto bello, preciso e curato. Quindi, ovviamente, essendo nel 2017, mi aspetto che l’unica cosa di cui debba preoccuparmi sia di trovare il passaggio per i disabili.

Ma ci accorgiamo che per raggiungere la statua del Redentore ci sono “solo” una cinquantina di scalini. Allora apprendiamo la bella notizia che nella recente ristrutturazione non hanno provveduto a una rampa per disabili, ma non solo. Infatti, della nostra famiglia fanno parte da circa 6 mesi anche due gemelline. Una rampa sarebbe stata comoda anche per il loro passeggino.

Dopo un attimo di scoraggiamento, ho pensato che non potevo tornarmene a casa, in Liguria, senza salire lì sopra dopo aver visitato posti come le cascate dell’Iguazú, in Argentina, o le scogliere irlandesi.

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Mi sono sentito “speciale”, non disabile

E cosi la nostra coppia di amici e padroni di casa, insistono e si propongono di aiutarci sentendosi quasi in dovere e con un filo di imbarazzo per questa mancanza. Così, la moglie prende in braccio entrambe le gemelline e il marito, insieme a mia moglie, mi fanno salire uno ad uno gli scalini. Dopo un breve tratto, però, si fanno sentire il caldo di agosto e la mancanza di ombra. Il dispiacere di creare questo “peso” a mia moglie e al mio amico mi convincono ad incoraggiarli a lasciar pendere.

Ma dal nulla spuntano due vigili della polizia locale che si propongono di prendere i loro posti e iniziano a portami su. A ogni scalino hanno entrambi una parola di dispiacere per la mancanza di una rampa.

Non credo facesse parte del loro dovere, ma hanno colmato quella mancanza con un sorriso e forza fisica. Arrivati in cima mi sono guardato intorno e ho ringraziato immensamente per quel gesto. La vista mozzafiato, la grandezza del Cristo mi hanno convinto: “Non potevo non salire!”

Se dovessi consigliarlo ad un amico nelle mie condizioni cosa dovrei dirgli? Spero tanto che le autorità competenti possano risolvere questo problema. Io mi ritengo super fortunato perché ho trovato 2 vigili volenterosi.

Luciano Armato e famiglia

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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