Tre unità operative complesse e tre semplici per la struttura sanitaria di Praia a Mare. Sulla carta una parvenza di ospedale, ma ci sono validi motivi per dubitare di un provvedimento tutto sommato positivo. Tempi sospetti dal punto di vista elettorale.
PRAIA A MARE – Tre unità operative complesse e tre semplici per l’ex ospedale di Praia a Mare.
È una modifica contenuta all’interno del nuovo Atto aziendale dell’Asp di Cosenza. Il documento è stato approvato lo scorso 17 maggio con delibera del direttore generale Raffaele Mauro. È stato pubblicato ieri.
Nelle premesse della delibera si legge quanto segue. “Il presidio di Praia a Mare (ancora, e solo temporaneamente, incluso tra le sei Case della salute dell’Asp di Cosenza) sarà, con successivo e separato atto, ricompreso nella rete ospedaliera e configurato in termini di specializzazione e di aree funzionali con 3 Uoc e 3 Uos in coerenza con la recente sentenza n. 1153 del 2017 della sezione III del Consiglio di Stato ed a costi, di fatto, invariati rispetto a quelli associati alle unità operative semplici e complesse previste nei Dca di riferimento”.
Inoltre, nella tabella riepilogativa delle strutture del territorio tra le righe dedicate a contenuti generici per le molte aree della rete ospedaliera, si trova una riga specifica per la struttura praiese. Tra parentesi si specifica che si tratta di una modifica conseguente alla “Sentenza del consiglio di Stato”.
Quello che non convince di queste novità
Ci sono alcuni aspetti da tenere in contro in questo atto che, purtroppo, hanno già fatto urlare alla riapertura dell’ospedale.
- Da queste pagine, sull’argomento, partiamo sempre da un dato di fatto. La sentenza del Consiglio di Stato non ordina nessuna riapertura, ma una nuova valutazione. Una riapertura dell’ospedale è quindi al più probabile, ma purtroppo non certa. E bisogna fare i conti con: volontà politiche, reperimento delle risorse, tempi molto lunghi.
- Bisogna quindi ricordare ancora una volta che la sorte della struttura di Praia a Mare dipende da quanto deciderà il commissario ad acta per l’ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato.
- L’atto aziendale di cui stiamo parlando è soggetto alla verifica del dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria. Bisogna attendere l’esito di questa verifica per avere la sua attuazione.
- Lo stesso atto, per quanto riguarda la riorganizzazione del presidio praiese dice che: “sarà, con successivo e separato atto, ricompreso nella rete ospedaliera”. Ci vorrà, dunque, un atto successivo da approvare più avanti. Insomma, poi si vedrà.
- Si parla anche di costi “invariati” per Uoc e Uos. Ma torniamo alla questione delle risorse economiche. In una regione in deficit finanziario come la Calabria, ci sono le somme per riaprire un ospedale?
Al momento – ci sentiamo di concludere – il nuovo atto aziendale dell’Asp di Cosenza, pur con contenuti positivi, è molto lontano dall’aver portato un concreto apporto alla questione della salute delle popolazioni dell’Alto Tirreno cosentino.
Arriva inoltre in tempi molto sospetti da un punto di vista elettorale, viste le prossime elezioni comunali e, a quanto pare, le imminenti elezioni politiche.
La seconda parte di questo articolo contiene opinioni personali dell’autore e come tali vanno intese. L’autore stesso le ha pubblicate sperando in conferme e smentite. O in entrambe, contribuendo così all’informazione dei lettori.